Doveva essere una giornata interlocutoria per i listini europei in attesa delle decisioni della Fed e dell’avvio degli acquisti del Quantitative Easing. E così è stato, a giudicare dalle variazioni modeste dei mercati. Ma a sorpresa i fuochi di artificio sono scoppiati martedì sera, a Borse europee chiuse, quando sull’edizione online del Wall Street Journal è comparsa la notizia che Fiat Chrysler e Peugeot sono in trattative per dar vita ad una fusione tra le due case. L’operazione, anticipata dal quotidiano Usa è stata poi confermata dai due gruppi automobilistici europei e le azioni in Borsa sono scattate al rialzo sia a Milano che a Parigi. A Piazza Affari Fca ha toccato una punta di +10% e ora quota in rialzo dell’8,6% a 12,76 euro. Avanza anche Exor +5%. Analogo rialzo per Psi alla Borsa parigina dove segna +7%.
Secondo le indiscrezioni raccolte da WSJ il matrimonio Fca-Psi avverrà alla pari, carta contro carta. John Elkann, nel caso l’affare vada in porto, assumerà la presidenza, ma la guida operativa sarà affidata a Carlos Tavares, cui si deve sia il rilancio di Psa che l’integrazione in tempi record, di Opel.
Fca, sfumate le nozze con Renault, ha così accettato la corte di Psa, che non ha mai fatto mistero di ritenere il gruppo italo-americano il suo partner ideale per accelerare l’ingresso sul mercato Usa. Dalla combinazione potrebbe nascere un’alleanza forte di 8,7 milioni di veicoli venduti, con un giro d’affari di 50 miliardi di euro. Il lato debole sarebbe l’eccessiva concentrazione delle vendite del nuovo gruppo in Europa, l’aspetto più positivo la possibilità per Fca di attingere all’eccellenza tecnologica di Peugeot, assai avanti nell’elettrico. Wall Street, comunque, ci crede: Fiat Chrysler è salita, dopo lo scoop, del 7,5% oltre i 14 dollari. Oggi si terrà un consiglio di amministrazione di Psa. All’ordine del giorno ci sarà l’offerta da presentare a Fca.
L’affaire Fca/Psa ha così illuminato la scena dei mercati che hanno già assorbito l’impatto del taglio dei tassi da parte della Fed e registrato con fastidio i segnali in arrivo da Washington sulla trattativa con Pechino sui dazi: i colloqui procedono bene, ma non è detto che l’accordo sia pronto per la metà di novembre, quando Xi e Trump si incontreranno in Cile. A sostenere il buonumore, però, è l’andamento positivo delle trimestrali Usa, in attesa dei conti di Apple. I mercati, pur restando vicini ai massimi, scelgono però la prudenza:
A WALL STREET BRILLANO I PHARMA, DELUDE LA CARNE VEGETALE
- In ribasso stamane i listini asiatici. Hong Kong cede mezzo punto, Shanghai -0,6%. In discesa anche Sidney -0,8%.
- In calo in chiusura anche Tokyo -0,35 che pure ha segnato in giornata un nuovo massimo.
- Dopo quattro sedute al rialzo, i listini Usa si sono concessi una pausa: Dow Jones -0,07%, S&P 500 -0,08%. Il Nasdaq cala dello 0,59%.
- Brillano i colossi del settore farmaceutico. Pfizer +2,5%.. Merck +2,5%, ha alzato la guidance sull’intero anno grazie a un’ottima trimestrale.
- Soffre Alphabet, la holding che controlla Google perde circa il 2% dopo aver divulgato i dati del suo terzo trimestre fiscale.
- General Motors +5%. L’utile per azione rettificato è stato pari a 1,72 dollari, sopra le stime di 1,29 dollari.
- Tracolla Beyond Meat -22%: la società della carne vegetale dovrà abbassare i prezzi per fronteggiare la concorrenza.
- A oggi, 235 società dell’indice S&P500 hanno pubblicato i risultati, poco più di tre quarti di queste (77%), hanno battuto le stime a livello di utile per azione, il 16% ha deluso. A circa metà della stagione delle trimestrali, l’utile per azione medio segna un calo del 2,8%, contro il -3,6% stimato dagli analisti prima dell’avvio del periodo dei risultati.
ARAMCO IN BORSA: L’ANNUNCIO UFFICIALE IL 3 NOVEMBRE
Secondo giorno consecutivo di ribasso del petrolio Brent -0,1% a 61,50 dollari il barile. In calo Eni -0,5% e Saipem -1,9%. L’Arabia Saudita si accinge a lanciare l’Ipo di Aramco, il primo produttore di greggio al mondo. L’operazione che si farà a dicembre, sarà ufficialmente annunciata il 3 novembre.
PIATTA PIAZZA AFFARI, BRUXELLES PROMUOVE LA MANOVRA
L’indice +0,07% ha chiuso ieri a quota 22.680 punti, comunque su livelli record. La Commissione Europea non ha intenzione di chiedere all’Italia modifiche alla legge di bilancio 2020, secondo il vicepresidente, Valdis Dombrovskis. L’Italia ha ricevuto una lettera nella quale si chiedevano chiarimenti sulla manovra per il 2020 in particolare sul taglio della spesa e sul calo del debito, entrambi non in linea con le raccomandazioni Ue.
A LONDRA SI VOTERA’ IL 12 DICEMBRE. POI LA BREXIT
Poco mossi anche gli altri listini di Eurolandia: Francoforte -0,07%, Parigi +0,17%. Arretra Madrid -0,32%. Londra -0,35%. In tarda serata è stata fissata la data delle elezioni anticipate che si terranno il 12 dicembre. E’ la prima volta in un secolo che il Regno Unito terrà elezioni nel mese di Natale.
SPREAD A 135 PUNTI, OGGI L’ASTA A MEDIO TERMINE
Spread in ascesa a 135 punti base dai 133 di ieri al termine di una seduta al rialzo per i bond dell’Eurozona. Il tasso del decennale si è attestato in area 0,99%, invariato dalla seduta precedente. Sono stati assegnati 6,5 miliardi di euro in Bot 6 mesi con un rendimento in rialzo al massimo da fine luglio. Oggi il Tesoro offrirà fino a 5,5 miliardi di Btp a 5 e 10 anni e fino a 750 milioni di Ccteu.
A2A AL TOP, STM BRILLA IN ATTESA DI APPLE
Nella seduta di Piazza Affari ha dominato la scena A2A +3,86% ai massimi dal 2008. Equita si attende “una trimestrale favorevole grazie alla Power Generation”. Il consiglio sui conti è fissato per il 13 novembre. Altro titolo in grande evidenza Stm +1,5% in attesa dei conti di Apple. Il gruppo dei chips si è portato sui massimi da luglio 2018 nel finale intorno a 21 euro. MainFirst ha alzato il target da 18 a 23 euro, giudizio Outperform confermato.
CAMPARI A TUTTO SPRITZ, FRENA IL LUSSO
Tra le blue chips ha brillato anche Campari +1,22%: nei primi 9 mesi le vendite solo salite a 1,3 miliardi di euro (+6,9%). A trascinare il gruppo il boom di Aperol Spritz +21,8 i consumi nei primi nove mesi. Ripiega invece il lusso con Salvatore Ferragamo in calo dell’1,2%, dopo il balzo della vigilia sull’onda dell’interesse di LVMH per Tiffany. In discesa anche Moncler -1,13% dopo il balzo di venerdì sui risultati migliori delle attese che hanno fugato i timori di un forte impatto delle tensioni a Hong Kong sui conti del gruppo.
ESORDIO PIATTO PER NEWLAT
Nel resto del listino:
- Brembo +2% sale ai massimi da luglio.
- Tonfo di De Longhi -2,2%: Berenberg ha tagliato il prezzo obiettivo ma il target, 23 euro da 26, resta ben oltre l’attuale prezzo di mercato a 16,9 euro.
- Esordio piatto della matricola Newlat, invariata al prezzo di 5,8 euro nel giorno del debutto in borsa.
Aggiornato alle 10:12 di mercoledì 30 ottobre 2019