La galassia Agnelli rimbalza dopo le forti vendite della prima seduta dell’era post Marchionne e, insieme alle banche e a Stm, spinge Piazza Affari in vetta all’Europa. Il Ftse Mib, in verde sin dalle prime battute, allunga nel finale e archivia la giornata in rialzo dell’1,25% poco sotto quota 21.900 punti.
Toniche tutte le borse del Vecchio Continente con Francoforte e Parigi che fino agli ultimi scambi si contendono con Milano la maglia rosa della seduta. Alla fine il Dax 30 chiude a +1,12%, mentre il Cac 40 archivia le contrattazioni a +1% sostenuto dal rally di Peugeot che ha guadagnato oltre il 14% dopo un’ottima semestrale. Acquisti anche su Madrid (+0,48%), mentre fuori dall’area euro anche Londra (+0,7%) raccoglie i frutti dell’ottimismo di giornata.
I mercati sembrano credere che il presidente americano, Donand Trump, e il numero uno della Commissione europea, Jean Claude Juncker, nell’incontro in programma per domani riescano ad evitare che il settore auto venga coinvolto nella guerra commerciale in atto tra i principali colossi internazionali, mentre la decisione della Cina di varare un pacchetto di misure a sostegno dell’economia viene apprezzata delle Borse internazionali.
A dare ulteriore vigore ai listini europei c’è anche la buona prestazione di Wall Street, con il Nasdaq che tocca un nuovo record storico spinto dal rally di Alphabet (+4%), controllante di Google, che ieri a mercati chiusi ha pubblicato una trimestrale da incorniciare aprendo una settimana di fuoco per i titoli tecnologici Usa. Domani sarà infatti il turno dei conti di Facebook (+2%), cui seguiranno quelli di Amazon (giovedì) e Twitter (venerdì).
L’entusiasmo del Hi-Tech statunitense contagia Stm (+4,12%) che a Milano realizza la miglior performance del Ftse Mib in attesa della sua trimestrale. A sostenere gli acquisti anche le indicazioni positive arrivate da AMS, società austriaca che come Stm fornisce Apple, che per il terzo trimestre ha pubblicato stime superiori alle attese.
Ma a Piazza Affari i riflettori sono tutti per i titoli del Lingotto che rialzano la testa dopo le vendite della vigilia: Fca (+2,39%, +1,95% a Wall Street), Ferrari (+0,39%), Exor (+1,53%), Cnh (+3,78%). Lo shock dovuto all’inaspettato e drammatico addio di Sergio Marchionne è accompagnato oggi da un clima generale di fiducia nei confronti del nuovo ad di Fca, Mike Manley che, secondo gli analisti, sarà capace di garantire la continuità operativa del gruppo e di realizzare il piano 2018-2022 presentato dal suo predecessore poco meno di due mesi fa. Il nuovo numero di Fiat Chrysler si rivolgerà immediatamente al mercato in occasione della presentazione dei conti del secondo trimestre, in programma per il 25 luglio.
Diverso invece il discorso su Ferrari (-2,34% a Wall Street) che nonostante la fiducia degli analisti sull’esperienza manageriale del nuovo ceo, Louis Camilleri, e sulla sua profonda conoscenza del Cavallino Rampante, paga l’incertezza sul piano industriale che sarà presentato il prossimo settembre senza che Marchionne abbia potuto definirne tutti i contorni.
Sul Ftse Mib in evidenza c’è anche Telecom Italia (+0,3%) che in attesa della trimestrale ha fatto sapere che il dossier sulla separazione della rete arriverà di nuovo sul tavolo dell’Agcom domani. L’Autorità, secondo quanto si legge nell’ordine del giorno pubblicato oggi, dopo un primo approfondimento, deciderà di prorogare i termini del procedimento probabilmente a settembre.
In rally le banche, con Unicredit (+3,55%) a tirare la volata grazie alla decisione dell’Eba sui cashes, seguita da Intesa Sanpaolo (+3,08%) e Mediobanca (+2,93%). Fuori dal Ftse Mib occorre segnalare la corsa di Creval, che guadagna il 13,24% dopo i rumors sul possibile ingresso di Crédit Agricole che potrebbe entrare nel capitale dell’istituto valtellinese con una quota del 5 per cento.
In fondo al listino principale ci sono A2a (-2,37%), Italgas (-1,13%) e Snam (-0,98%). Le utility, sono state zavorrate dalla prestazione dell’intero comparto europeo e dai dati italiani sui consumi di energia che nel mese di giugno hanno registrato un calo del 3,3%. Male pure Ferragamo (-0,98%).
Passando al mercato valutario, il cross euro/dollaro viaggia a quota 1,1692 mentre l’euro/yen si attesta a 130,02. Obbligazionario in lieve peggioramento, con lo spread tra Btp e Bund salito a 229 punti base mentre il rendimento sul decennale è al 2,687%. Infine il petrolio: i prezzi del Wti salgono dell’1,22% a 73,95 dollari al barile, quelli del Brent registrano un rialzo dell’1,61% a 68,98 dollari.