“Nella busta paga consegnata ieri agli oltre 86mila lavoratori di Fca e Cnhi troveranno la seconda rata dell’elemento di redditività collegato al piano 2014-2018”, pari a circa 82,50 euro. Lo ha detto il segretario nazionale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano. Gli elementi retributivi, sia quello di redditività che quello di efficienza di stabilimento, sono stati definiti con accordo sindacale lo scorso anno, dopo oltre nove mesi di negoziato, e hanno consentito di erogare per il 2015 mediamente per i dipendenti FCA circa 1.320,00 euro e per Cnhi 1.155,00 euro.
Per i circa 3mila lavoratori ex-somministrati, stabilizzati nel corso del 2015, con contratti a tempo indeterminato la paga di luglio sarà ancora più pesante, perché riceveranno la quota parte del premio 2015 in proporzione ai mesi lavorati in somministrazione. Secondo Uliano, “è un risultato importante come Fim-Cisl: grazie all’accordo sottoscritto il 13 giugno 2016 abbiamo definito le modalità di riconoscimento del diritto della quota parte del premio 2015, che inizialmente non era stato riconosciuto dalle società di somministrazione”.
La quota premio 2015 aggiuntiva nella paga di luglio per gli ex-somministrati – spiega ancora il sindacalista – varia a seconda della durata del periodo di somministrazione e dai risultati dei singoli stabilimenti e mediamente va da 320 euro a 700 euro.
“Stiamo raccogliendo i frutti della nostra azione sindacale nel gruppo Fca e Cnhi – continua Uliano – abbiamo portato gli investimenti, salvato gli stabilimenti, incrementato l’occupazione e poi contrattato e distribuito salario ai lavoratori. Con la partenza dell’Alfa Romeo Giulia, del Suv Maserati Levante e degli altri modelli, che sono già in cantiere per i prossimi mesi, contiamo di riassorbire gli ultimi lavoratori ancora coinvolti dagli ammortizzatori sociali anche per Cassino, Mirafiori e Pomigliano”.
Quanto alla situazione negli stabilimenti italiani del Gruppo Fca e Cnhi, “è oggi profondamente cambiata: se il presidente del Consiglio Renzi può vantare alcuni risultati positivi per il Paese nel settore automobilistico e quindi nel settore industriale e nell’economia, lo può fare perché questo sindacato si è speso con accordi, spesso criticati dalla cattiva politica, impegnando l’amministratore delegato Marchionne a continuare ad investire nel nostro Paese”, ha concluso Uliano.