Onda verde sui mercati, con i listini europei che chiudono in rialzo mentre Wall Street viaggia col vento in poppa. In Borsa arriva la primavera, grazie ai cieli internazionali più sereni, al Pil cinese in rialzo del 6,8% (atteso il 6,7%), alle previsioni positive del fondo monetario per l’economia globale, alle ottime trimestrali americane. Piazza Affari guadagna l‘1,37% e si porta a 23.649 punti, vicina ai massimi dell’anno, trascinata da Fca (+3,7%) e banche. Seduta molto positiva anche per l’obbligazionario italiano, mentre l’FMI alza le stime a +1,5% per il Pil tricolore 2018, ma punta il dito contro il debito pubblico. Il rendimento del Btp 10 anni scende a 1,76% e lo spread con il Bund tedesco si contrae a 124.90 punti base (-2,04%).
La Borsa di Francoforte è regina d’Europa, +1,57%. Bene Parigi +0,76%, Londra +0,39% e Madrid +0,4%.
A New York gli acquisti sommergono Netflix, dopo i conti presentati ieri e l’aumento di abbonati. Goldmann Sachs invece è in rosso, nonostante la trimestrale migliore delle attese. Questa sera, a mercati chiusi, rivelerà i suoi numeri Ibm.
L’euro è in lieve flessione sul dollaro, il cambio è intorno a 1,234 (-0,27%). Stabili le materie prime, con l’oro intorno a 35 euro al grammo e il petrolio, Brent, 71,39 dollari al barile.
Sul Ftse Mib l’intera galassia Agnelli è in rialzo. Il settore auto beneficia dell’annuncio della Cina che entro il 2022 rimuoverà i limiti esistenti per i costruttori stranieri nelle joint venture, aprendo così il mercato a maggiori investimenti esteri. Fca domina dall’alto il Ftse Mib anche in scia a un report di JP Morgan che ipotizza una fusione con Peugeot.
Viaggiano forte Cnh +2,96%; Ferrari +1,66%; Exor +2,7%.
In netto rialzo le banche, trascinate da Intesa (+0,94%), che cede agli svedesi di Intrum la piattaforma per il recupero credito oltre a 10,8 miliardi nominali di sofferenze e 600 dipendenti. Con quest’accordo al banca guidata da Carlo Messina stima una plusvalenza di 400 milioni. Dopo questo passo s’ipotizzano accordi simili anche per altri istituti e gli acquisti premiano Banco Bpm +2,91% e Bper +2,13. Risultano ben comprate Unicredit +2,14% e Ubi +1,46%. In rally la Banca Popolare di Sondrio, +7,92%, unica fra le popolari quotate a non essersi ancora trasformata in spa. Secondo rumor circolati nei giorni scorsi, alcuni investitori istituzionali si starebbero muovendo in vista della trasformazione.
Nella moda riprende il volo Moncler +2,38%.
In fondo al listino principale scivola Telecom, -1,6%, dopo l’affondo di Vivendi al Fondo Elliott su un position paper pubblicato oggi dai francesi sul loro sito. In fondo americano, dice Vivendi, afferma afferma di sostenere la strategia dell’ad di Tim, Genish, ma in realtà vuole smantellare il gruppo.
Debole Pirelli -1,1%. Poco sotto la parità Unipol, -0,09%; Saipem, -0,12%; Tenaris -0,1%.