Il toro si riaffaccia sui mercati e spinge in alto Piazza Affari, che chiude prima in Europa con un rialzo dell’1,79%, scavallando la soglia psicologica dei 20mila punti (20.229). A Milano si respira maggior ottimismo sul futuro del governo, dopo l’ultimatum del premier Conte e sulla possibilità di evitare uno scontro con Bruxelles. Una prospettiva che favorisce l’obbligazionario: il rendimento del Btp 10 anni scende al 2,53% e lo spread con il Bund arretra a 273.10 punti base (-2,01%). Si attendono inoltre le future mosse della Bce, dopo il deludente dato sull’inflazione nella zona euro in maggio: 1,2% su base annua, contro 1,7% di aprile. In particolare la riunione del consiglio direttivo di giovedì potrebbe portare importanti novità sul nuovo round di aste Tltro che saranno lanciate a partire da settembre.
La contrazione del differenziale di rendimento con il benchmark tedesco tonifica i titoli bancari, in primis Ubi +4,02%. Protagonisti della seduta sono inoltre Prysmian, +6,05%, con il ritorno in servizio del cavo Western Link; Fca +3,87% ed Exor +4,1%, nel giorno della riunione del cda di Renault sulla fusione fra i due colossi dell’auto; Azimut +3,51%, che calamita gli acquisti con l’annuncio di un utile netto 2019 da 300 milioni. Sul listino principale le vendite sono sostenute solo su Atlantia -2,19%. Secondo Reuters Lega e Movimento 5 stelle hanno raggiunto un accordo sul decreto sblocca cantieri e il testo concordato, ora all’esame del Senato, contiene anche una norma per agevolare la revoca delle concessioni autostradali. Lieve ribasso per Terna -0,14%. Timide A2a -0,03% e Recordati -0,03%. Fuori dal Ftse Mib brilla Salini (+3,73%).
Fra gli altri listini europei brillano Francoforte +1,51%, Madrid +1,05%, Zurigo +1,35%. Sono più arretrati Parigi +0,51% e Londra +0,42%.
Wall Street spinge sull’acceleratore fin dall’apertura e si sta muovendo in rialzo all’indomani di un sell-off dei titoli tecnologici provocato dallo spettro di inchieste regolatorie. Intanto si discute di un possibile ritocco all’indietro dei tassi d’interesse da parte della Fed, auspicato caldamente da Donald Trump. Jerome Powell dice che tagliare i tassi per sostenere l’inflazione “potrebbe provocare rischi di eccessi destabilizzanti nei mercati finanziari e altrove”, ma la banca centrale americana sta monitorando attentamente la recente escalation delle tensioni commerciali e farà quanto necessario per continuare a sostenere l’economia americana, la cui espansione sta per raggiungere il suo decimo anno, un record. Nel suo discorso preparato per una conferenza odierna, il governatore spiega: ”non sappiamo come e quando queste questioni commerciali saranno risolte. Stiamo monitorando attentamente le implicazioni di questi sviluppi per l’outlook economico americano e, come sempre, agiremo in modo appropriato per sostenere l’espansione”.
In questa situazione l’euro-dollaro resta in area 1,123. La moneta unica arretra leggermente sulla sterlina (-0,11%) con la visita a Londra di Trump che pensa a un accordo commerciale molto sostanzioso con il Regno Unito dopo la Brexit.
Il petrolio, tipo Brent, cambia segno nel finale: +0,41%, 61,53 dollari al barile. Oro in leggero calo a 1321,15 dollari l’oncia.