Anche la Fiat Chrysler si appresta a dire addio alle auto diesel. Dal 2022 non ne costruirà più. Lo rivela il Financial Times, anche se la società guidata da Sergio Marchionne non commenta. Ma l’annuncio ufficiale dell’addio alle auto diesel avverrà molto probabilmente nel corso dell’Investor Day di Fca del primo giugno, nel corso del quale Marchionne presenterà il nuovo piano strategico che toccherà al suo successore realizzare.
La novità riguarderà tutti brand delle auto diesel, da Jeep a Ram, da Dodge a Chrysler, dalla Maserati all’Alfa Romeo e alla Fiat.
Fca si avvia a imboccare così la stessa strada di altri gruppi automobilistici che da tempo hanno mandato in archivio il diesel. A indurre anche Marchionne a pensionare il diesel sono il calo della domanda e gli alti costi che richiedono costantemente le tecnologie per rendere il diesel sostenibile riducendo le emissioni inquinanti. Il diesel era il carburante più diffuso negli anni scorsi, ma lo scandalo Dieselgate ha cambiato le carte in tavola.
Di conseguenza Fca accelererà sul fronte delle motorizzazioni ibride, benzina più elettrico.
La casa automobilistica italo-americana non costruirà più auto diesel ma continuerà a realizzare veicoli commerciali con motore diesel.
Pronta è arrivata la replica di Ferdinando Uliano, Segretario nazionale Film Cisl: “La nostra priorità è la messa in sicurezza degli stabilimenti e dell’occupazione e se ci saranno piani che porteranno verso l’uscita delle motorizzazioni diesel, questi devono essere accompagnati da piani che riqualifichino le produzioni assegnando nuove motorizzazioni e nuove attività per salvaguardare occupazione e stabilimenti”.
“Attualmente sono due gli stabilimenti Fca in Italia dedicati alle motorizzazioni Diesel, Fca VM Motori Cento e Fca Pratola Serra (AV). Complessivamente occupano circa 3.000 lavoratori e la produzione di motori diesel nel 2017 ha raggiunto la quota di circa 461.000 motori”.
“Anche se le immatricolazioni diesel in Europa nel 2017 sono ancora pari al 43,8% – ha continuato Uliano – la tendenza nei prossimi anni è di una riduzione della quota di mercato. La presentazione del piano industriale rappresenta per noi un appuntamento importante anche per comprendere i progetti che Fca metterà in campo sulle motorizzazioni nei prossimi anni e su come coniugarli con i nostri obiettivi di messa in sicurezza degli stabilimenti e dell’occupazione oggi dedicati alle produzioni diesel”.
Secondo alcuni giornalisti, il multi air (nella sua declinazione opportuna) avrebbe risolto tutti i problemi connessi al motore diesel! Che cantonata! O Marchionne ha un asso nella manica per annientare tutta la concorrenza introducendo quella tecnologia quando gli altri avranno messo da parte i diesel?