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Fca, 1 milione di auto prodotte in Italia

I dati della produzione 2016 degli stabilimenti finali di FCA raggiungono e oltrepassano quota 1 milione di vetture, considerando anche i veicoli commerciali di Sevel. Non si raggiungeva questo livello di produzione nel nostro Paese dal 2008. In 4 anni i volumi son cresciuti del 70%.

Il dato è particolarmente positivo – evidenzia Ferdinando Uliano – perché l’effetto sull’occupazione va nella direzione che auspicavamo con il completamento del piano 2014-2018. Con i nostri accordi sindacali, con i conseguenti investimenti e i nuovi modelli si stanno riempiendo gli stabilimenti italiani di produzioni destinate in tutti i mercati. L’effetto sull’occupazione è molto positivo: una riduzione continua nell’uso di ammortizzatori sociali e una prospettiva di piena occupazione sempre più prossima.

Stabilimenti come Mirafiori superano finalmente il numero di auto prodotte nel 2012, con solo 8 mesi di produzione del nuovo Suv Maserati. E questo rappresenta in maniera emblematica il cambiamento. La scelta di cambiare la tipologia di auto prodotte nel nostro paese, elevandone la fascia, ribadisce Uliano, si è dimostrata vincente sul piano delle prospettive, dell’occupazione e della redditività. Le auto di fascia medio alta prodotte nel 2012 rappresentavano solo il 20% dei volumi, mentre nel 2016 si è sfiorato il 60% dei volumi, praticamente raddoppiati rispetto al 2012 (come da grafico allegato ).

Mirafiori

La partenza nel primo trimestre della produzione del nuovo Suv Maserati Levante ha determinato il superamento, in solo 9 mesi, delle produzioni del 2012, con il primo modello del “Polo del Lusso” costruito nel plant di Mirafiori.

Finalmente per lo stabilimento torinese si vede una prospettiva nuova, che parla di volumi e di occupazione. Nei primi sei mesi di produzione il Suv aveva già raggiunto quasi le 10.000 unità prodotte, con la partenza del secondo turno si sono superate quest’anno le 20.000 vetture (n. 20.853 Suv Levante). Un ottimo risultato in termini di volumi è stato raggiunto anche dalla Alfa Romeo MiTo superando il risultato del 2013.

Questi volumi ci hanno consentito di introdurre il Contratto di Solidarietà uno strumento più conservativo e che garantisce maggiore occupabilità. Nei prossimi incontri con i vertici del Lingotto ci aspettiamo che venga ufficializzato nel 2018, il lancio della produzione del secondo modello del lusso, nello spazio già predisposto sulla linea di produzione del nuovo Levante. Questo consentirà di non solo di cogliere l’obiettivo per lo stabilimento Torinese della piena occupazione, ma di una sua ulteriore crescita.

Cassino

Il 2016 ha rappresentato per FCA il rilancio del marchio Alfa Romeo e l’implementazione produttiva concreta del piano industriale del 2014, con i circa 5 miliardi destinati agli stabilimenti italiani entro il 2018.

Con la partenza nel mese di marzo delle produzioni dell’Alfa Romeo Giulia a Cassino, è iniziato lo sviluppo dei nuovi modelli Alfa Romeo, che vedrà prodotti ulteriori sei modelli negli stabilimenti italiani che affiancheranno Giulia e il Crossover Stelvio, che ha iniziato la produzione in questi giorni. Sui volumi 2016 si sono riscontrati i primi effetti positivi. Tra Giulia e Giulietta la produzione ha raggiunto le 71.695 unità (+57% rispetto al 2015), superando in solo 9 mesi le produzioni del 2014.

L’incremento produttivo su Alfa Romeo Giulia e Stelvio comporterà da Febbraio 2017 dopo 5 anni, la fine dell’uso di ammortizzatori sociali nello stabilimento di Cassino. La conseguente crescita occupazionale di 1.800 lavoratori prospettatoci da FCA entro il 2018, di cui 1.200 nei primi tre mesi del 2017, con la partenza del secondo turno, vedrà un analogo percorso di stabilizzazione dei contratti di somministrazione in contratto a tempo indeterminato come quello avvenuto nello stabilimento di Melfi.

L’accordo che abbiamo appena concluso con FCA consentirà inoltre di utilizzare temporaneamente, fino all’esaurimento a settembre 2018 del Contratto di solidarietà, circa 500 lavoratori di Pomigliano riducendo fortemente l’impatto negativo della riduzione di orario.

Grugliasco e Modena

Nell’ultimi mesi del 2016 si è riscontro una ripresa delle produzioni del marchio del Tridente nel suo complesso, grazie all’effetto trainante del Suv Levante unitamente ai nuovi restyling ha permesso di recuperare un inizio 2016 non particolarmente brillante.

In particolare le produzioni di Grugliasco hanno raggiunto le 23.370 unità rispetto le 26.400 prodotte nel 2015. Nello stabilimento modenese si sono prodotte circa 1.826 tra GT e Gran Cabrio e circa 2.090 Alfa 4C. Per lo stabilimento modenese FCA ha accantonato l’ipotesi iniziale di fermare la produzione al 31 dicembre 2016, stanziando alcuni investimenti che consentiranno di mantenere le produzioni di Maserati molto probabilmente fino al 2018. Si procederà ad un restyling delle produzioni Maserati GT e Gran Cabrio. Per consentire gli investimenti necessari per le produzioni del restyling dei due modelli Maserati, si dovrà effettuare una fermata produttiva per il periodo gennaio-marzo 2016.

Al fine di ridurre l’impatto occupazionale in attesa della nuova mission produttiva continueranno i distacchi dei circa 41 lavoratori in Ferrari fino alla fine 2016, con probabile prosecuzione anche per il 2017.

Come Fim Cisl riteniamo positiva la scelta di investire per proseguire la produzione dei due modelli Maserati Modena fino al 2018, anche se sappiamo che non è risolutiva. Il nostro obiettivo ora è d’individuare un nuovo modello Maserati specifico da produrre nel sito modenese entro 2018.

Melfi

Le nuove produzioni dello stabilimento lucano mantengono le ottime performance produttive con 300.500 unità, di cui il 64% composto da Jeep Renegade e il 36% da Fiat 500X. Discorso diverso per la Fiat Punto che con le 64.000 vetture prodotte riscontra un calo rispetto l’anno precedente di circa 26.000 unità pari a – 28%. Questo ha determinato la necessità di ricorrere, dopo 3 anni, all’uso di ammortizzatori di circa 35 giorni di Cassa Integrazione ordinaria per i 1071 lavoratori impegnati nella produzione. La prospettiva della Punto per il 2017 è di una continua discesa produttiva, è indispensabile – ribadisce Il segretario nazionale della FIM-CISL Ferdinando Uliano – che la direzione di FCA individui in tempi brevi la soluzione produttiva per dare garanzia occupazionale in prospettiva agli oltre mille lavoratori attualmente impegnati sulla linea della Punto. Noi non vediamo altre possibilità che quelle d’individuare nel breve periodo un nuovo modello da affiancare a Renegade e 500X.

Pomigliano

Nello stabilimento campano si è ottenuto un ulteriore incremento positivo dei volumi della Panda. Si sono prodotte 207.000 Panda (+16,9% rispetto al 2016) con un incremento del 33,7% rispetto al 2013. E’ certo un dato dato record che supera anche le 190.000 unità inizialmente previste per il 2016. Questo dato ci ha consentito di ampliare ulteriormente l’area a maggiore impatto occupazionale, anche se su Pomigliano – dichiara Ferdinando Uliano – è indispensabile si ufficializzi i nuovi modelli destinati per lo stabilimento Campano in grado di garantire la piena occupazione degli attuali dipendenti. Nella discussione sulla missione temporanea di circa 500 lavoratori campani a Cassino, abbiamo ottenuto dalla direzione di FCA nell’accordo un incontro entro il 31.3.17, dove analizzare le prospettive industriali e quindi i modelli destinati a Pomigliano. Questo per noi è la data necessaria per evitare che a settembre 2018 non ci siano le condizioni per dare lavoro a tutti i dipendenti, data in cui finiranno tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione.

Sevel

Il 2016 è il terzo anno di crescita produttiva ed è l’anno del record produttivo da quando è nato lo stabilimento abruzzese. Il 2016 si è chiuso con una produzione che ha superato le 290.000 unità (+11,2% rispetto al 2015). Dal 2013 in tre anni la crescita è stata del 42,2%. Questo incremento ha consentito già a fine del 2015 una stabilizzazione di 280 lavoratori. Attualmente sono circa 270 i lavoratori in somministrazione entrati nel corso del 2016, che stando alle previsione per il 2017 – ribadisce il segretario FIM-CISL – saremo impegnati come sindacato per stabilizzarli a tempo indeterminato. Gli ottimi risultati in termini di volume e sul WCM porteranno risultati positivi anche sull’incremento del premio di efficienza.

Ferrari

Il 2016 è l’anno dei record di Ferrari. Lo spin-off da FCA e la conseguente quotazione in Borsa della nuova società ha spinto ulteriormente i volumi di Ferrari che ha prodotto circa 8.170 auto (+10,5%), superando quota 7.000 che aveva caratterizzato per anni i volumi del Cavallino. Questo avrà effetti molto positivi anche sulla redditività complessiva. Gli ottimi risultati di Ferrari – evidenzia Uliano – hanno consentito un altro record che ci interessa particolarmente, quello occupazionale: sono 3.450 i lavoratori a tempo indeterminato (+ 16% rispetto al 2015).

Il dato di produzione per il 2016 conferma l’andamento complessivo e la crescita dei volumi e il superamento della quota 1 milione di vetture, ci porta definitivamente – sottolinea Ferdinando Uliano – ad archiviare il periodo nero del 2012-2013 in cui oltre il 40% dell’occupazione era inattiva e in cassa integrazione e i volumi delle auto era al disotto delle 400.000 unità. Oggi la situazione è completamente diversa e con la salita produttiva negli stabilimenti di Cassino e Mirafiori i lavoratori coinvolti nella CIG e CDS andrà al di sotto del 8%.

Stiamo andando verso la piena occupazione, anche se diventa indispensabile per coglierla entro il 2018, di affrontare le aree di maggior criticità attualmente presenti rappresentate da Pomigliano e Melfi. A Pomigliano, dove la decisione dei nuovi modelli è indispensabile attuarla entro i prossimi mesi, per evitare una situazione complicata di esaurimento degli ammortizzatori che si determinerebbe entro settembre 2018. Nello stabilimento di Melfi il calo della Punto evidenzia la necessità di soluzioni che aggiungano volumi produttivi agli ottimi risultati di Renegade e 500x.

Come FIM-CISL continueremo in FCA la nostra azione sindacale e contrattuale che ci ha consentito di superare la situazione pre-fallimentare del 2012, portando la produzione automotive del nostro paese ad essere il settore trascinante dell’industria e dell’economia del nostro paese. Abbiamo sconfitto l’opposizione e la diffidenza di quelle forze sindacali e politiche che condizionate da logiche esclusivamente ideologiche che puntavano al tanto peggio tanto meglio. I fatti e i numeri concreti ci danno ragione, e questa è una notizia positiva soprattutto per i lavoratori, per il nostro nostro Paese e per il futuro dell’industria metalmeccanica.

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