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Fatturazione elettronica: le novità in arrivo il 1° luglio. Il Fintech aiuta la gestione della contabilità

FIRSTonline

Continua la strada verso lo snellimento della burocrazia e la dematerializzazione delle transazioni in Italia con nuove norme che entreranno in vigore dal primo luglio prossimo su fatturazione elettronica e pagamenti digitali. Parallelamente si stanno attrezzando società che si occupano di gestione della contabilità, di pagamenti, di transazioni per accompagnare le imprese nelle novità e rendere il sistema il più snello e rapido. Digital Finance, controllata da TeamSystem, fa il punto sulle nuove normative e sulle nuove esigenze di aziende e privati.

“Il miglioramento tecnologico e quello normativo stanno finalmente andando di pari passo – dice Enrico Causero, General Manager Cloud Microbusiness & Digital Finance Solutions di TeamSystem – e dal prossimo primo luglio avremo un nuovo tassello”.

Fatturazione elettronica anche per partite Iva in regime forfettario

Dal primo luglio prossimo infatti scatta l’obbligo di fatturazione elettronica anche per le partite Iva a regime forfettario che nell’anno precedente abbiano conseguito ricavi superiori a euro 25.000. Per tutti gli altri scatterà invece dal 1° gennaio 2024.

Inoltre viene anticipata al 30 giugno prossimo (rispetto al 1° gennaio 2023) l’entrata in vigore delle sanzioni per mancata accettazione dei pagamenti elettronici, una sanzione di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione.

Tali provvedimenti rientrano nella riforma dell’amministrazione fiscale, intervento necessario per accedere ai fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Nuovi tasselli che si aggiungono e completano i due macro cambiamenti avvenuti recentemente: l’adozione della fatturazione elettronica, entrata in vigore nel 2019 e l’entrata in vigore dal 2017 della direttiva PSD2, la Payment Services Directive per i pagamenti digitali.

Digital Finance: la business unit per aiutare le micro imprese

TeamSystem, attiva nel mondo del tech software B2B per professionisti, PMI, avvocati commercialisti, attraverso una sua nuova business unit Digital Finance si dedica a queste nuove normative per aiutare -soprattutto le piccole e piccolissime imprese – a snelline la burocrazia.

Le domanda da parte delle imprese è elevata e Digital Finance, nata 2 anni fa, ha visto ricavi nel 2021 per 13 milioni, mentre quest’anno punta a superare i 20 milioni di ricavi, all’interno di un gruppo che supera i 500 milioni di ricavi.

“I due recenti nuovi tasselli sono stati molto importanti nel processo interno di una azienda”, sottolinea Causero. “Con la fatturazione elettronica, il primo evento importante, è cambiato anche un po’ il nostro mestiere: ora abbiamo una piattaforma sistemica che connette aziende, clienti e fornitori, e anche i commercialisti per la contabilità finale”.

Un dedalo di fatture, informazioni, dati elaborati anche dall’intelligenza artificiale, che vede in Italia transazioni per circa 500 milioni ogni giorno, di cui quasi il 30% è elaborato da Digital Finance. “Dal primo luglio dovranno usare la fatturazione elettronica anche i regimi forfettari, soggetti, che rappresentano circa un milione di utenti in Italia”.

Con l’altro nuovo strumento, la Psd2, cioè l’open banking per le aziende, “si può avere l’apertura di un multi-conto all’interno del gestionale, una delle cose considerate di maggior valore per avere la visione dei conti bancari e del saldo dei conti in tempo reale”, dice il manager.

Occorrono razionalizzazione dei pagamenti, gestione dei crediti e rating delle imprese

Per rendere più snelle ed efficienti queste nuove tecnologie ci vogliono tre attività di integrazione: la gestione dei pagamenti, la gestione dei crediti e il rating delle imprese.

“L’area dei pagamenti è una delle prime aree su cui abbiamo investito tramite la controllata TeamSystem Payment, diventata anche istituto di pagamento regolato da Banca d’Italia: di fatto oggi siamo tra i primissimi sul mercato a fornire il gestionale già collegato con i conti bancari, con una gestione di circa 10 milioni di pagamenti al mese”.

Era questa una delle prime richieste di piccoli artigiani che con il gestionale non solo emettono e ricevono fatture, ma si collegano anche ai conti bancari.

“Questo significa semplificazione, risparmio di tempo, ottimizzazione della gestione della propria azienda e alla fine miglioramento della competitività sul mercato” di Causero. “In questo settore siamo operativi da poco più di un anno, gestiamo circa 10 milioni di pagamenti al mese e ormai abbiamo collegato gran parte delle banche italiane ai nostri gestionali”.

Per evitare sofferenze di cassa occorre controllare l’adamento della liquidità

Soprattutto con l’arrivo dei nuovi bonus, ma anche per risolvere il problema delle oscillazioni di liquidità, occorre dotarsi anche di un sistema che preveda le entrate, le uscite, le scadenze così da anticipare e compensare eventuali carenze.

“La nostra piattaforma tecnologica per esempio permette al nostro cliente, invece di aspettare i tempi classici del pagamento di una fattura a 90-120 giorni, di cedere il credito a titolo definitivo alla piattaforma di TeamSystem e ottenere la liquidità in anticipo. Si risponde così alla necessità di gestire la liquidità dell’azienda anche in momenti difficili in cui si devono pagare i fornitori o versare l’Iva annuale: se la liquidità scende l’azienda può trovarsi in sofferenza di cassa. A quel punto o si ricorre a prestiti (ma non sempre è facile ottenerli). Oppure si ottiene un pagamento in anticipo, che offre maggiore flessibilità”.

“Rispetto alle opportunità di mercato siamo ancora agli inizi perché è un mercato potenzialmente fatto di alcune decine di miliardi: oggi abbiamo cominciato a transarne un miliardo però la crescita è molto rapida. Su questa piattaforma transiamo circa quasi un centinaio di milioni al mese. A breve introdurremo anche la possibilità di gestire fatture con la pubblica amministrazione, problema molto sentito, visti i tempi particolarmente lenti in questo ambito”.

Come valutare il merito creditizio delle piccole imprese

Infine il terzo pilastro di tutto il meccanismo è la valutazione delle imprese, “il più interessante a livello strategico”.

“Abbiamo acquisito da poco più di un anno la società Modefinance, una società di rating fintech con un portafoglio di oltre 25 milioni di imprese europee costantemente monitorate e valutate che ha creato algoritmi e sfruttato la capacità computazionale per aiutare le banche a valutare velocemente le imprese o le imprese ad autovalutarsi”.

Se un’azienda è medio-piccola valutare il merito creditizio è più difficile. “I criteri su cui si basa il rating vanno dai più classici (indice di solvibilità, trend di crescita, lettura dei bilanci, dati relativi ai pagamenti), a quelli più innovativi come i cosiddetti ‘dati alternativi‘. Si tratta di importantissime informazioni di natura quantitativa e qualitativa che rafforzano la veridicità della valutazione dell’impresa con dati in tempo reale (Now casting) che riguardano il trend del settore industriale di appartenenza, da aggiungere ai dati di bilancio degli ultimi due anni”.

“L’azienda italiana può rendersi più snella e più veloce. Tutti questi fattori servono a far sì che l’azienda sia finanziata nel modo giusto, al posto giusto, nel tempo giusto senza perdere tempo a occuparsi di fatti burocratici o a riconciliare pagamenti. Il tempo risparmiato può così essere impiegato a seguire il proprio business”, conclude il manager.

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