Dal primo gennaio 2017 le imprese e i lavoratori autonomi che adotteranno strumenti di pagamento tracciabili per tutte le transazioni sopra i 30 euro otterranno un beneficio fiscale dall’Agenzia delle Entrate: la riduzione di un anno dei termini di accertamento. Lo stabilisce un decreto emanato dal Tesoro lo scorso 4 agosto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 settembre.
Per strumenti tracciabili si intendono non solo le carte di credito o di debito, ma anche i bonifici bancari o postali, nonché gli assegni circolari, bancari o postali non trasferibili.
È importante sottolineare che, per beneficiare della riduzione dei termini di accertamento, proprio tutte le transazioni sopra i 30 euro (in entrata e in uscita) devono essere tracciabili. Questo significa che effettuare o ricevere anche un solo pagamento in contanti superiore ai 30 euro impedisce di ottenere l’agevolazione.
I contribuenti, ovviamente, devono dimostrare al Fisco di aver rispettato la regola. Il modo più semplice di farlo è utilizzare la fattura elettronica, che però – fra privati – rimane facoltativa.
A chi sceglierà di utilizzarla, il Fisco dovrebbe mettere a disposizione il Sistema di Interscambio, lo stesso strumento che s’impiega per le fatture elettroniche (in questo caso obbligatorie) nei confronti della Pubblica Amministrazione. Così facendo l’Agenzia riceverà immediatamente tutti i dati di cui ha bisogno.
Chi invece sceglierà di non utilizzare la fattura elettronica potrà adempiere all’obbligo di comunicazione trasmettendo per via telematica all’Agenzia delle Entrate tutti i dati relativi alle fatture emesse e ricevute.