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Fattura elettronica gratis con la piattaforma Consip

Il conto alla rovescia per la fatturazione elettronica è ormai agli sgoccioli. Dal 31 marzo i fornitori privati della Pa (800mila abituali e due milioni saltuari) potranno emettere solo fatture telematiche per i beni e i servizi venduti agli oltre 40mila uffici pubblici italiani. Con questa misura, lo Stato punta a controllare in modo più efficace la spesa pubblica e a favorire la diffusione del digitale.

L’obbligo, in effetti, esisteva già dal 6 giugno 2014 per i ministeri – incluse le scuole di ogni ordine e grado -, le agenzie fiscali e gli enti nazionali di previdenza e assistenza sociale. Dalla fine di questo mese, però, il perimetro si chiude con l’estensione della norma anche a Regioni, Province, Comuni, Comunità montane e a tutte le altre amministrazioni centrali.

L’autenticità e l’integrità della fattura telematica sono garantite dalla firma elettronica di chi emette il documento e dal Sistema di Interscambio (Sdi), la piattaforma informatica gestita dall’Agenzia delle Entrate tramite la Sogei che consente all’amministrazione di ricevere le fatture, controllarle e trasmetterle agli uffici pubblici destinatari (le caratteristiche tecniche di un file di fattura elettronica devono soddisfare gli standard FatturaPA). Dallo scorso 6 giugno al febbraio di quest’anno il Sistema ha ricevuto 2,7 milioni di fatture online, di cui quasi il 20% è stato scartato perché non conforme.

Aziende e professionisti possono offrire il servizio di fatturazione elettronica acquistando uno dei software disponibili sul mercato (il cui costo può variare dai 200 ai mille euro) oppure utilizzando le piattaforme gratuite. Una di queste è stata messa a punto da Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione. Il servizio – disponibile sul mercato elettronico della Pa (Mepa) – è gratuito, si rivolge solo alle Pmi e consente di generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche anche per gli acquisti fuori dal Mepa (l’obbligo di conservazione dura 10 anni, come per le fatture di carta).

Per accedere al servizio, il rappresentante legale dell’impresa abilitata al Mepa deve possedere una firma digitale ed effettuare l’adesione compilando un modulo online (il processo di registrazione inizia qui). Esistono poi dei requisiti da soddisfare per essere ammessi: le aziende devono impiegare non più di 250 persone e aver chiuso l’ultimo bilancio con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro, oppure con un attivo patrimoniale che non vada oltre i 43 milioni.

Tra il febbraio del 2014 (quando è stato reso disponibile il servizio in modalità sperimentale) e il gennaio 2015, le Pmi che hanno aderito a questo servizio sono state 11.322, mentre le fatture inviate dal 6 giugno 2014 sono state 126.224, di cui 15.119 scartate per errori formali commessi dalle imprese nell’inserimento dei dati.

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