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Fase 2 per imprese, negozi, ristoranti, trasporti: si ripartirà così

Pixabay

La parola d’ordine è: convivere con il virus. Prima o poi accadrà e sarà quella la normalità, perché non si può passare la vita in quarantena e nemmeno tornare alla normalità in un battito di ciglia. Sarà un processo graduale e molto lungo, visto che gli esperti sono ormai concordi: dovremo usare la massima cautela negli spostamenti e nei contatti sociali e lavorativi finché non sarà trovato il vaccino. Dunque per molti mesi, o per anni. Ma come si ripartirà, quando sarà possibile? Intanto, in maniera scaglionata, a seconda dell’indice di contagio. La famosa Fase 2 partirà quando l’indice di contagio (attualmente pari a 1, cioè una persona ne contagia un’altra), scenderà a 0,5: in quel caso ricominceremo a vedere aperti negozi, bar, e con le dovute cautele i ristoranti. Gli ultimi a riaprire saranno i luoghi tradizionalmente più affollati: discoteche, stadi, cinema, convegni. In quel caso si dovrà aspettare che l’indice tocchi lo 0, cioè tra ancora molto tempo.

IMPRESE

La priorità oggi è quella di capire il momento giusto per riaprire le imprese, in modo che l’attività economica riparta il prima possibile. Si parla di un via libera selettivo già da martedì 14 aprile, ma ovviamente puntando a proseguire con lo smart working dove possibile, e rispettando rigorosamente la distanza di almeno un metro tra le scrivanie. Meglio ancora se dotati di mascherine.

NEGOZI

Poi ci sono i negozi. Per i centri commerciali, in quanto luogo affollato per eccellenza, sarà dura, ma i commercianti di quartiere potrebbero avere il via libera a maggio. Le regole saranno le stesse applicate in queste settimane per gli esercizi aperti, cioè supermercati e farmacie: ingressi scaglionati, distanza di almeno un metro tra le persone, personale fornito di mascherine e guanti. Al momento non c’è una preferenza tra i settori, ma è evidente che si eviterà di creare affollamento nelle vie dello shopping.

BAR E RISTORANTI

Non saranno tra i primi a riaprire, questo è chiaro. Se ne parla a fine primavera, ma con delle cautele molto rigorose: ci si potrà avvicinare al bancone mantenendo la distanza di 1 metro sia dai gestori che tra clienti. Laddove ci sono i tavolini, la distanza tra loro deve essere di almeno due metri per poter consentire il passaggio dei camerieri, che dovranno assolutamente indossare guanti e mascherine. Idem per chi ha tavolini all’aperto.

TRASPORTI PUBBLICI

Altro grande tema è quello dei trasporti, ad oggi ancora operativi ma a regime molto ridotto. Quando la maggior parte di noi potrà/dovrà uscire di casa, in qualche modo dovrà pur poter prendere un tram, la metro, un treno. Tra le ipotesi ce ne è anche una suggestiva, che rimanda al passato: il controllore a bordo, per controllare non tanto – in questo caso – il pagamento del biglietto quanto il numero di passeggeri e la distanza che mantengono tra loro.

CINEMA E STADI

Facciamocene una ragione: saranno gli ultimi a riaprire. Ecco perché per concludere Serie A e coppe europee, ad esempio, si fa sempre più strada l’ipotesi delle porte chiuse, che sarebbero un buon ancorché desolante compromesso. Il nodo non è tanto quello dei posti a sedere (si possono contingentare, sia nelle sale che sugli spalti), quando delle file a botteghini e ingressi, che rappresentano gli assembramenti per eccellenza.

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Categories: Economia e Imprese