I family office, che gestiscono le fortune di molti super-ricchi del mondo, stanno aumentando le loro allocazioni al reddito fisso di alta qualità e di breve durata. Inoltre, stanno pianificando un aumento delle partecipazioni in azioni dei mercati emergenti, in seguito alla percezione di un picco del dollaro Usa. Le allocazioni in hedge fund sono aumentate in linea con una maggiore enfasi sulla gestione attiva e stanno pianificando un’ulteriore diversificazione delle allocazioni sui mercati privati. Secondo il nuovo rapporto del gestore patrimoniale UBS, questi sono solo alcuni dei numerosi cambiamenti di portafoglio che stanno attuando in risposta alle mutate condizioni di mercato e alle preoccupazioni per il contesto geopolitico e l’inflazione. E In un mondo meno sicuro, c’è spazio per una maggiore professionalizzazione al di là degli investimenti. Per esempio, sebbene i family office considerino il sostegno al passaggio generazionale della ricchezza il loro scopo principale, l’indagine rivela che molti non dispongono dei processi, della governance o della gestione del rischio necessari. A livello regionale, pur continuando a detenere quasi la metà dei loro Nord America, per la prima volta da diversi anni i family office prevedono di aumentare le allocazioni in Europa occidentale. Inoltre, quasi un terzo prevede di aumentare e ampliare le allocazioni nella regione Asia-Pacifico.
L’indagine ha coinvolto 230 singoli family office in tutto il mondo, con un patrimonio netto totale medio di 2,2 miliardi di dollari.
UBS Global Family Office Report 2023
Dal report di quest’anno, si evince che i family office stanno pianificando il più grande cambiamento nell’asset allocation strategica mai registrato da diversi anni a questa parte. Dopo la fine di un periodo di tassi di interesse prossimi allo zero, i portafogli bilanciati a gestione attiva stanno tornando in primo piano. La più grande inversione di tendenza è riscontrabile nel segmento del reddito fisso dei mercati sviluppati, dal momento che, a seguito tre anni caratterizzati dalla riduzione delle partecipazioni in obbligazioni, quasi quattro family office su dieci (38%) prevedono un aumento delle esposizioni obbligazionarie nei prossimi cinque anni. Attualmente il reddito fisso rappresenta la fonte di diversificazione più diffusa, in quanto più di un terzo (37%) dei family office intervistati si orienta verso obbligazioni high-quality e short-duration, grazie alle loro caratteristiche di protezione del patrimonio, rendimento e rivalutazione del capitale. Nei prossimi cinque anni, gli intervistati prevedono ancora di incrementare l’allocazione agli asset di rischio, con il 34% che intende ampliare l’esposizione all’azionario emergente, a seguito del picco del dollaro e della riapertura dell’economia cinese.
Come evidenziato nel report dello scorso anno, se da un lato i family office continuano a manifestare una forte tendenza a includere gli investimenti alternativi al fine di contribuire alla diversificazione del portafoglio, dall’altro stanno riorientando la loro allocation. Le allocazioni in hedge fund sono salite dal 4% al 7%, mentre quelle in direct private equity sono scese dal 13% al 9%. I family office prevedono inoltre di ridurre gli investimenti in real estate il prossimo anno. Nel complesso, tale variazione è dovuta a una maggiore allocazione in fondi di private equity, private debt e infrastrutture.
Le opportunità in una vasta gamma di investimenti alternativi
La gestione attiva sta tornando in auge, con il 35% dei family office che si affida maggiormente alla selezione effettuata dagli investment manager e alla gestione attiva per incrementare la diversificazione all’interno del portafoglio. I family office ritengono inoltre che gli hedge fund abbiano la capacità di generare rendimenti dagli investimenti, mentre la politica monetaria riduce la liquidità finanziaria in eccesso e l’incertezza macroeconomica persiste. Quasi tre quarti degli intervistati (73%) ritiene che gli hedge fund raggiungeranno o supereranno i loro target di rendimento nei prossimi 12 mesi.
Complessivamente, il 41% dei family office prevede di incrementare gli investimenti in direct private equity nei prossimi 5 anni. Sebbene questi investimenti registreranno una contrazione nel corso del 2023, tale calo verrà parzialmente compensato dall’aumento dell’allocazione in fondi di private equity e da quelli previsti nel private debt e nelle infrastrutture. I family office che investono in private equity preferiscono farlo attraverso i fondi (56%), in quanto solitamente offrono una buona diversificazione e consentono loro di avere accesso a mercati in cui non dispongono di competenze in-house.
Guardando ai prossimi 12 mesi, il 45% che detiene investimenti in private equity stima di incrementare l’allocation dei propri portafogli verso il mercato secondario dei private equity. Questo dato anticipa il trend secondo cui alcuni investitori istituzionali saranno costretti a ribilanciare propri portafogli, a causa dei cali dei mercati pubblici e anche alla luce del fatto che sarà difficile effettuare exit attraverso le IPO.
I family office prevedono una cauta riduzione delle allocazioni nel real estate nel 2023, ma nell’arco di cinque anni un terzo di essi (33%) stima di incrementarle nuovamente. Tale fattore si inserisce in un contesto caratterizzato da alti tassi nel 2023, con un certo indebolimento dei prezzi degli immobili, prima che si verifichi un più facile accesso al credito e che le valutazioni più basse comincino a sostenere nuovamente l’asset class.
L’incertezza geopolitica rimane la preoccupazione principale
Nel complesso, i family office si sono dimostrati cauti nei confronti dei mercati attuali a fronte delle incerte prospettive di crescita delle economie sviluppate, così come delle condizioni creditizie più restrittive e delle maggiori tensioni sul fronte geopolitico. Di fatti, l’incertezza geopolitica ha superato l’inflazione come principale preoccupazione dei family office a livello globale, seguita da recessione e inflazione.
I family office stanno anche aumentando la propria allocazione in paesi che sono stati meno favoriti in passato. Nonostante metà del patrimonio sia ancora allocato in Nord America, oltre un quarto degli intervistati prevede di aumentare le allocation in Europa occidentale nei prossimi cinque anni e quasi un terzo stima di incrementare e ampliare l’esposizione nell’Asia-Pacifico.
Risultati a livello regionale
Stati Uniti
Secondo il report, la priorità dei family office statunitensi è quella di sostenere il trasferimento generazionale della ricchezza (76%). Il 63% dispone già di un piano di successione patrimoniale per i membri della propria famiglia, ma solo il 38% ha creato un piano di successione per l’intero patrimonio gestito dal family office. L’allocazione degli investimenti nel real estate (21%) e negli hedge fund (10%) è la più alta tra i peer globali. A differenza di altre regioni, la recessione è la maggior preoccupazione per i family office statunitensi e l’allocation in cash risulta essere la meno conservativa (7%).
America Latina
Rispetto ai peer globali, i family office dell’America Latina hanno registrato la più alta allocazione verso il reddito fisso (30%). L’allocazione nel real estate è la più bassa (5%) e solo un quinto degli intervistati (20%) utilizza gli hedge fund per differenziare il proprio portafoglio. Il 60% dei family office in America Latina non investe in finanza decentralizzati e in tecnologia.
Asia Pacifico
L’allocation più elevata del family office dell’Asia-Pacifico si registra nel segmento azionario (37%) e quasi la metà degli intervistati (46%) utilizza gli hedge fund come fonte di diversificazione del portafoglio. Tra quelli che investono in private equity, il 31% si avvale maggiormente di investimenti diretti più di altre regioni e il 77% dei loro investimenti in private equity si concentra in tecnologia. Dal punto di vista dei temi d’investimento, i dispositivi medici e le tecnologie in ambito healthcare sono i più diffusi (76%). I family office dell’Asia-Pacifico mostrano anche una predilezione per il mercato domestico, con il 51% degli asset investiti nella regione, Cina compresa.
Europa (esclusa Svizzera)
I family office in Europa hanno destinato l’11% degli investimenti nel real estate, con il 30% che prevede di aumentare le allocazioni nei prossimi cinque anni. Il 94% gestisce in-house l’asset allocation strategica e il 75% concorda sul fatto che l’illiquidità porta a un aumento dei rendimenti. Dopo la trasformazione digitale (79%), l’automazione e la robotica sono i temi di investimento preferiti (75%).
Svizzera
Per concludere, lo scopo principale dei family office svizzeri è quello di sostenere il trasferimento generazionale della ricchezza (73%). Il 43% ha sviluppato un piano di successione patrimoniale per i membri della famiglia, ma solo il 35% ha creato un piano di successione per l’intero patrimonio gestito dai family office. Rispetto ai peer delle altre regioni, gli intervistati svizzeri hanno un’allocazione più alta in real estate (18%), in liquidità (13%) e arte e antiquariato (4%), mentre l’allocazione più bassa è registrata negli hedge fund (4%).