“Allo stato attuale, il Ddl famiglia risulta superato” da una serie di misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2021 e, soprattutto, “dall’imminente approvazione dal Ddl delega sull’assegno unico e universale”. Lo ha sottolineato il consigliere dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, Alberto Zanardi, nel corso dell’audizione sul cosiddetto “Family Act”, convocata dalla commissione Affari sociali della Camera.
Dopo aver segnalato come i due disegni di legge condividano “fondamentalmente le stesse di finanziamento”, e che al “Family Act” rimarrebbero 700 milioni, considerate le risorse assorbite dalla norma sull’assegno unico, Zanardi ha evidenziato che “le potenzialità del Ddl famiglia risultano accresciute da alcune linee di intervento esplicitamente indicate nel” Recovery Plan.
Nella versione attuale, il piano “interviene ad affiancare le misure con effetti di bilancio di natura corrente del Ddl con spesa in conto capitale – ha aggiunto Zanardi – con l’obiettivo di colmare i divari di fornitura dei servizi pubblici a livello territoriale, superare la povertà educativa, aumentare le prospettive dei giovani, accrescere l’occupazione giovanile e favorire la conciliazione tra vita professionale e vita privata, oltre che annunciando riforme di più ampio respiro”.
Secondo il Consigliere dell’Upb, quindi, “il Ddl famiglia” e il Recovery Plan “vanno considerati in maniera integrata vista la condivisione di obiettivi e di parte degli interventi e i possibili riflessi sulle risorse finanziarie che si potrebbero rendere disponibili” attraverso il Piano.