La bella notizia, intanto, è che in Italia non si vota via web solo per eliminare il concorrente di un talent show o per sostenere presunte piattaforme di democrazia diretta. La partecipazione al voto è alta – sia via web che firmando documenti cartacei – anche quando si tratta di sostenere la cultura, l’ambiente, l’arte, come dimostrano i 2.227.847 voti raccolti dall’iniziativa del FAI e di Intesa Sanpaolo per i “Luoghi del Cuore”, un progetto, giunto alla nona edizione, che nell’ultimo censimento ha coinvolto ben 37.237 luoghi in tutto il Paese, da Nord a Sud, coinvolgendo 6.412 Comuni (l’80% di quelli di tutta Italia). Si tratta di luoghi (per lo più chiese, aree naturali, spiagge, borghi antichi, palazzi storici, castelli, ville, aree archeologiche) che attualmente versano in stato di abbandono e di degrado ma che grazie al faro acceso su di loro con il voto degli stessi abitanti potranno ora essere oggetto di interventi concreti e mirati di restauro, recupero, riqualificazione o anche solo promozione, grazie ai fondi riconosciuti dal Fondo Ambiente Italiano e dalla banca Intesa Sanpaolo.
“Il totale dei voti nelle nove edizioni dei ‘Luoghi del Cuore’ – ha detto in conferenza a Milano il presidente del FAI Andrea Carandini – è stato di 7,2 milioni. La cifra raggiunta quest’anno è assolutamente un record e dimostra quanto gli italiani abbiano a cuore il loro patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale”. Un altro record è il numero di preferenze totalizzate dal luogo più votato dell’edizione 2018, che ha tenuto le “urne” aperte dal 30 maggio al 30 novembre, vedendo la partecipazione indistinta di tutto il Paese, da Nord a Sud (le regioni con più partecipazione sono state Puglia, Toscana, Sicilia e Lombardia): il Monte Pisano, sull’Appennino al confine naturale tra le province di Lucca e Pisa, ha ottenuto ben 114.670 segnalazioni, complice anche il terribile incendio che lo ha colpito lo scorso settembre, devastando 1.200 ettari di boschi e coltivazioni.
Un danno stimato di 15 milioni di euro, solo 2 dei quali per ora coperti grazie ai fondi stanziati dalle istituzioni (Regione Toscana in primis), e nonostante il mancato riconoscimento dello stato di calamità naturale. Ora questo luogo, che è area naturale protetta e dove sorge la storica Certosa di Calci, potrà ricevere l’attenzione anche dei FAI e di Intesa Sanpaolo, attraverso un contributo che come da tradizione sarà di qualche decina di migliaia di euro ma che soprattutto contribuirà a sensibilizzare cittadini e istituzioni sulla difesa del patrimonio, attraverso anche progetti specifici e una continua collaborazione con il Ministero dei Beni culturali. “Grazie al censimento dei ‘Luoghi del Cuore’ – ha aggiunto Carandini – è stato possibile dal 2003 intervenire a favore di 92 progetti in 17 regioni. Alcuni dei luoghi sono già stati salvati e restituiti alla comunità, altri sono ancora in corso d’opera”.
Al secondo posto del censimento c’è il fiume Oreto in provincia di Palermo, con 83.138 voti. Un luogo d’acqua, che era il tema scelto per questa nona edizione (sono stati circa 3.000 i luoghi d’acqua votati), e dal forte valore storico, visto che nei suoi pressi si è svolto l’assalto cartaginese di Asdrubale, nel 251 a.C.. Il bacino del fiume Oreto è un’area di grande valore naturalistico, eppure da tempo è ormai utilizzata come una discarica a cielo aperto, nonostante vari tentativi di riqualificazione. A completare il podio dei luoghi preferiti l’antico stabilimento termale di Porretta Terme, sull’Appenino bolognese, con 75.740 voti. Le terme risalgono al XII secolo e le sue pareti sono rivestite di migliaia di piastrelle in maiolica realizzate a inizio Novecento da Galileo Chini, il più grande esponente italiano del Liberty. Lo scempio è che da 20 anni questa perla cara anche al bolognese doc Pupi Avati, che vi ha girato alcune scene dei suoi film, versa in uno stato di completo abbandono.
Nella top ten dei “Luoghi del Cuore” più votati compaiono anche alcuni località più note al grande pubblico, come la Chiesa di San Francesco a Pisa, che grazie al censimento ha già ricevuto l’attenzione del MIBAC con lo stanziamento di 6 milioni di euro per il restauro; il Parco della Rimembranza (o Virgiliano) di Napoli, devastato lo scorso ottobre da una bufera di vento che ha abbattuto centinaia di pini; o il Castello Aragonese di Taranto, aperto al pubblico solo dal 2005 e che nel 2018 ha raggiunto il record di 121 mila visitatori.
“Per Intesa Sanpaolo – ha commentato Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer del gruppo – essere una banca tra le più solide e profittevoli in Europa, come confermato anche nei risultati presentati ieri, significa impegnarsi per la cultura, l’ambiente, i giovani, le persone in difficoltà. Un impegno indicato nel Piano di Impresa 2018-2021. Progetti come i “Luoghi del Cuore’ del FAI, che ci vedono sostenitori e parte attiva dal 2004, confermano il nostro ruolo anche nell’ambito della riscoperta e salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale del nostro Paese che non ha eguali al mondo”.