Continua l’incubo in Borsa per Facebook. All’apertura di Wall Street, le azioni del social network sprofondano di oltre 7 punti, intorno ai 31,5 dollari, ben al di sotto del prezzo di collocamento, che era stato fissato a quota 38 dollari.
Inizia così la terza giornata di quotazione sul Nasdaq per la creatura di Mark Zuckerberg, che venerdì scorso aveva guadagnato appena lo 0,6% (la peggior performance d’esordio fra tutte le maxi-Ipo americane). Ieri invece il primo tonfo, con una clamorosa perdita da 11 punti. Degli oltre 100 miliardi di dollari che costituivano il capitale di partenza, ne sono andati in fumo già una decina.
Secondo molti analisti, il flop dimostra quanto il prezzo iniziale delle azioni fosse sovrastimato. In principio si era parlato di un’Ipo a 28-35 dollari, cifra poi rivista ampiamente al rialzo probabilmente per influenza di Morgan Stanley, la banca d’affari che ha curato la quotazione.
Purtroppo per gli azionisti, ad appena pochi giorni dalla quotazione, un analista della stessa Banca, Scott Devitt, ha tagliato le stime sui ricavi di Facebook per il 2012. Si è trattato di una risposta ai dubbi espressi dalla Securities and exchange commission (la Consob americana) sulla possibilità di trarre valore dall’applicazione per i cellulari, visto che per il momento non sono previste inserzioni pubblicitarie.