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Facebook, il mea culpa piace a Wall Street. Tim, duello in tribunale

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“Non avevamo una visione abbastanza ampia della nostra responsabilità e questo è stato un grosso errore. È stato un mio errore, e mi dispiace. Ho creato Facebook, lo gestisco e sono responsabile di ciò che accade qui”. Mark Zuckerberg, seguendo i consigli di avvocati e guru della comunicazione, ha scelto la strada del mea culpa davanti ai 44 senatori convocati per il “processo”.

“Ora è chiaro – ha aggiunto – che non abbiamo fatto abbastanza per impedire che i nostri strumenti venissero usati anche per fare danni. Ciò vale per le fake news, per le interferenze straniere nelle elezioni e i discorsi di incitamento all’odio, così come per la privacy”. La strategia, a giudicare dalla reazione del mercato, è stata quella giusta: +4,5%, il maggior rialzo di Facebook negli ultimi due anni.

Stamattina è arrivata la difesa di Cambrydge Analytica: “Non abbiamo hackerato Facebook, nè infranto le leggi, non abbiamo influenzato il referendum sulla Brexit, raccogliamo dati solo con il consenso informato, stiamo conducendo una indagine indipendente per dimostrare che non possediamo alcun dato, condivideremo i risultati di questa indagine non appena li riceveremo”: “Per essere chiari – aggiunge la società- Cambridge Analytica non ha raccolto o condiviso illegalmente o in modo inappropriato dati con nessun altro. Cambridge Analytica non ha infranto i regolamenti Fec”.

Lo show di Zuckerberg, assieme alle parole rassicuranti del presidente cinese Xi Jingping, ha favorito la ripresa dei listini su cui per ora non pesa la nuova emergenza in Siria. L’attenzione dei mercati Usa, del resto, è concentrata sul prossimo avvio della campagna delle trimestrali che si annuncia, grazie alla riforma fiscale, la più ricca degli ultimi sette anni: i profitti, secondo Thomson Reuters, sono saliti del 18,5%.

LA CINA ACCELERA L’APERTURA DEI MERCATI FINANZIARI

Le misure annunciate da Xi hanno spinto stamane al rialzo le Borse cinesi. Hong Kong guadagna lo 0,7%, l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen lo 0,6%.

Pechino ha annunciato misure concrete di apertura per il mercato finanziario. Stanotte, parlando al Forum di Boao il nuovo governatore della banca centrale cinese, Yi Gang, ha affermato che entro la fine del mese, il collegamento tra i listini di Shanghai ed Hong Kong sarà aumentato, fino a quattro volte quello attuale, a 52 miliardi di yuan (8,3 miliardi di dollari). Gang si è anche impegnato a lasciare maggiore spazio alle compagnie assicurative straniere, nelle operazioni sul mercato finanziario.

In lieve calo la Borsa del Giappone (Nikkei -0,2%). Poco da segnalare nel resto dell’Asia: rialzo modesto del mercato azionario dell’India (BSE Sensex +0,3%). Piatta la Borsa della Corea del Sud.

SPRINT E T-MOBILE, NUOVE PROVE DI NOZZE

Tecnologia e petrolio sono stati i motori della riscossa di Wall Street in attesa dei conti delle grandi banche in uscita venerdì.

In forte rialzo il Dow Jones (+1,8%), ancor meglio il Nasdaq (+2,07%). L’indice S&P 500 sale dell’1,67%.

Si torna a parlare di un grande merger nelle tlc: Sprint sale del 17,1% dopo la ripresa dei negoziati per la fusione con T Mobile (+5,7%).

PETROLIO BOOM OLTRE I 70 DOLLARI. PRODUZIONE ENI +4%

Grandi manovre sul petrolio, al centro delle tensioni che hanno investito la Russia e l’intenzione dell’Arabia Saudita di spingere i prezzi all’insù per sostenere i forti investimenti messi in cantiere da Mohammed bin Salman. Il petrolio Brent tratta a 70,7 dollari, in rialzo del 3,4%. Negli ultimi due giorni il greggio del Mare del Nord è guadagnato circa 4 dollari.

In Piazza Affari Eni +0,8%. All’investor day di New York l’ad Claudio Descalzi ha annunciato che la produzione di idrocarburi del gruppo è cresciuta del 4% nel primo trimestre del 2018. In forte rialzo Tenaris (+2,8%). Acquisti anche su Saipem (+1,27% a 3,12 euro). Ieri è stato firmato in Uganda un project framework agreement (pfa) per lo sviluppo della raffineria di Hoima. L’impianto completo, a lavori finiti, avrà un valore di 4 miliardi di dollari.

È rimbalzata la Borsa del Brasile: indice Bovespa +0,7%, dal -3,3% di ieri, un tonfo provocato dalla notizia dell’arrivo in carcere dell’ex presidente Lula da Silva. Si riprende anche il real, a 3,40 su dollaro, dopo tre giorni di forte deprezzamento.

MILANO +6% NEL 2018. VOLKSWAGEN SVEGLIA FRANCOFORTE

Le parole del presidente cinese sono state particolarmente gradite ieri dagli operatori di Francoforte, i più sensibili ai rischi di una guerra commerciale. Tutti i listini europei senza eccezione hanno però accolto il messaggio di Xi con grande favore.

Anche Milano (+0,52%) ha messo a segno un rialzo, nonostante i segnali di rallentamento dell’economia e la situazione di stallo sul fronte politico. L’indice FtseMib (oggi +0,6% a 23.172 punti) chiude sui massimi da inizio febbraio estendendo il guadagno del 2018 a un brillante +6%. L’indice Eurostoxx perde il 2% nello stesso periodo.

La piazza più effervescente è stata Francoforte (+1,11%). A sostenere l’avanzata del settore auto ha contribuito il balzo in avanti di Volkswagen (+4,46%), alla vigilia di una rivoluzione nella squadra dirigenziale con la probabile fine dell’era Mueller che sarà sostituito da Herbert Diess, attuale capo del marchio Volkswagen.

Alla giornata positiva ha contribuito Bayer (+4,73%), a un passo dal via libera alla fusione con Monsanto.

LVMH +4,9%: VENDITE RECORD NEL PRIMO TRIMESTRE

Bene Parigi (+0,84%), con Lvmh (+4,82%) in grande spolvero grazie al fatturato del primo trimestre sopra le attese: +10% a 10,854 miliardi di euro (+13% a parità di condizioni aziendali e tassi). Più arretrata Madrid (+0,19%).

SOFFRE IL RUBLO, MOSCA RINVIA L’ASTA

Avanza anche Londra (+1%). Ivan Glasenberg, numero uno di Glencore (+2,17%), ha annunciato le dimissioni dal board della russa Rusal per mettere al riparo il colosso delle materie prime dalle sanzioni Usa.

Continua intanto il tiro al bersaglio contro la finanza russa. Il rublo s’indebolisce ulteriormente contro il dollaro (-4,5% a 63,45 rubli contro la valuta Usa) e vengono annullate le aste di titoli di Stato in programma per oggi “a causa della congiuntura di mercato sfavorevole”. Il rimbalzo delle azioni alla Borsa di Mosca (+3,96%) riflette solo la svalutazione della moneta.

NOWOTNY (BCE): I TASSI POSSONO SALIURE A -0,2%

Scende il leading indicator Ocse di febbraio relativo all’Italia, fornendo “segnali di rallentamento della fase di crescita” dell’economia del paese. L’indice — costruito per anticipare i trend dell’economia con un orizzonte di sei-nove mesi — è sceso a febbraio a 100,7 punti dai 100,8 registrati nei tre mesi precedenti. L’analisi dell’Ocse indica segnali di rallentamento della crescita anche per le economie di Germania e Francia e per la zona euro nel suo complesso.

La Banca centrale europea può spalmare il processo di aumento dei tassi di interesse della zona euro rivedendo al rialzo in primo luogo il tasso sui depositi attualmente sotto zero, portandolo in seguito in territorio positivo. A dirlo è stato l’esponente della Bce, Ewald Nowotny, aggiungendo che il Qe dovrebbe terminare entro la fine dell’anno.

Subito dopo le parole di Nowotny, l’euro è salito al massimo di seduta di 1,2377 sul dollaro, di 132,37 sullo yen e di 0,8727 sulla sterlina. Contestualmente il rendimento del Bund decennale è salito al massimo intraday di 0,52%.

MORGAN STANLEY PROMUOVE I BTP, PIMCO “NEUTRALE”

“Sul debito italiano siamo piuttosto neutrali, lo siamo da qualche tempo: l’economia va bene ma c’è incertezza politica”. A dirlo a Reuters è stato Dan Ivascyn, group CIO di Pimco che gestisce il Pimco Income Fund.

L’opinione del gestore sintetizza bene la fase di calma dei mercati alla vigilia delle aste dl metà mese. Più esplicito uno studio di Morgan Stanley, dal titolo “April showers bring bond bulls”, si consigliano i titoli italiani: “Crediamo che il prezzo a cui trattano i Btp decennali, anche a causa dell’esito incerto delle elezioni, rappresenti un’opportunità di prendere una posizione lunga che può beneficiare dei buoni fondamentali dell’economia”.

OGGI L’ASTA BOT, EMISSIONE DI LISBONA A LUNGO TERMINE

I Btp hanno chiuso in lieve calo, con lo spread che si è allargato nel pomeriggio a 128 punti a seguito della notizia del sindacato portoghese per un nuovo titolo di Stato a 15 anni. Il rendimento del Bund decennale è salito al massimo di 0,52% dopo le parole di Nowotny.

Il collocamento di Lisbona, che potrebbe arrivare già oggi, si aggiunge al sindacato con cui oggi l’Irlanda ha emesso 4 miliardi di governativi a 15 anni, appesantendo ulteriormente una settimana che già vedeva in programma le aste regolari di Germania e Italia.

Il Tesoro italiano offre oggi 6 miliardi di Bot a 12 mesi mentre giovedì è la volta del medio lungo: fino a 9,25 miliardi di Btp, con il nuovo 3 anni aprile 2021 e le riaperture dei benchmark a 7, 20 e 30 anni.

In chiusura, sul mercato grigio di Mts, il Bot annuale in asta oggi scambiava a -0,39% contro il -0,403% del collocamento di un mese fa.

ACCELERA TELECOM, OGGI IL RICORSO VIVENDI IN TRIBUNALE

Ancora sugli scudi Telecom Italia, miglior titolo telefonico europeo con un balzo del 3,04% che spinge la quotazione sui massimi dallo scorso agosto a 0,88 euro (+0,4%). Salgono anche le risparmio del 2,5%. A sostenere il titolo è ovviamente la prospettiva di una battaglia all’ultimo voto tra le liste contrapposte di Vivendi e del fondo Elliott, salito all’8,848%, ma con opzioni per arrivare al 14%. Oggi scatterà il ricorso d’urgenza al Tribunale di Tim per rendere inefficace l’integrazione dell’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile, voluta dal collegio sindacale.

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Mediaset +1,3%.

XI E L’AUTO TEDESCA SPINGONO FCA +1,4% E CNH +2,7%

Il cambio della guardia in Volkswagen, assieme alle aperture di Xi all’import di auto in Cina sono alla base del rialzo del settore automotive europeo (+1,9%). Fiat Chrysler guadagna l’1,4%, Cnh Industrial +2,7%.

Bene anche altri industriali. Prysmian +2,4% sotto la spinta di un report di Jp Morgan sulle previsioni dei risultati del primo trimestre 2018, che il gruppo approverà il 10 maggio. In recupero anche Stm+2,6%) dopo i recenti cali.

Deboli i bancari: l’indice di settore cede lo 0,1% contro un progresso del comparto europeo dello 0,5%. La crisi della Russia frena Unicredit (-0,9%), in flessione anche Banco Bpm (-1,4%). Tornano le vendite su Mps (+3,1%).

In controtendenza Mediobanca (+1,26%) e Intesa (+0,5%).

IL RISVEGLIO DI GEDI, L’INDIA PREMIA PIAGGIO

Gedi ha messo a segno un rialzo del 4,6%. Le azioni una settimana fa hanno iniziato un movimento al ribasso, dopo che il gruppo ha smentito le indiscrezioni su un’ipotesi di integrazione con le testate dell’imprenditore francese Xavier Niel (Le Monde, Le Nouvel Observateur).

Denaro anche su Ovs (+1,35% a 4,972 euro), su cui Kepler Cheuvreux ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 7 euro in attesa dei conti, in pubblicazione il 18 aprile.

Piaggio +1,7%. Nel primo trimestre, le vendite espresse in volumi, sono salite del 6% anno su anno, grazie alla spinta dell’india e dei mercati asiatici.

Cerved -0,5%. L’assemblea ha approvato la distribuzione di un dividendo complessivo di 52,7 milioni di euro, pari a 0,27 euro per azione. Rendimento 2,7%.

Amplifon (+1,7% a 15,28 euro) ha stabilito il nuovo record assoluto.

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