Comanda Facebook, e non ce n’è per nessuno. Neanche sul mercato del social networking europeo, dove negli ultimi anni si sono moltiplicati i cloni del prototipo inventato da Mark Zuckerberg. Vita dura insomma per i vari Badoo, Linkedin, per il russo Vkontakte, o ancora per gli olandesi di Hyves e i tedesci di VZ Netzwerke, per citarne alcuni.
Secondo i dati riportati da ComScore, Facebook, attualmente 800 milioni di iscritti in tutto il mondo e giro d’affari da 10 miliardi di dollari, punta al miliardo di utenti entro il 2015, superando man mano le insidie dei social network locali.
Missione già compiuta in Germania e Olanda. Il proprietario di VZ Netzwerke, l’ex leader di mercato tedesco, ha dovuto rinunciare all’ipotesi di uno sbarco in borsa a causa del calo di utenti e del peggioramento delle condizioni di mercato. Il numero di utenti infatti si è più che dimezzato a settembre, scendendo a 8 milioni rispetto ai 16 milioni di un anno fa, mentre i visitatori di Facebook sono cresciuti del 43% nello stesso periodo. Il social tedesco nasceva nel 2005 con il nome di StudiVZ, che sta per directory degli studenti, venduto nel 2007 alla Georg von Holtzbrinck Gmbh per 85 milioni di euro nel 2007. La stessa azienda ha però l’anno successivo venduto le proprie quote per rilevare un pacchetto di Facebook.
Stessa sorte per l’Olanda: Hyves, il social network in fiammingo, aveva subito il sorpasso già in agosto, quando registrava 7,2 milioni di visitatori, a fronte dei 7,7 milioni di visitatori di Facebook. “Gli olandesi che vogliono connettersi con degli amici all’estero non possono farlo tramite la mia piattaforma – dice Marc De Vries, CEO di Hyves – La mia è un’azienda troppo piccola nel mondo dei social network per competere a livello globale”.
La forza di Facebook ormai è inarrestabile. La decisione per esempio di offrire versioni in lingua del social network ha dato un’ulteriore spinta al suo mercato europeo. “Ormai Facebook è super-local e domina anche in Europa”, dice Jan Rezab, Ceo della società di ricerca SocialBakers. Facebook ha infatti recentemente introdotto versioni in russo, fiammingo e danese.
Altro segreto della progressiva erosione di mercato è l’innesto di servizi e applicazioni come il gaming e la musica, e altri modi per guadagnare utenti, dal file sharing ai programmi tv, passando per le news e le attività come la cucina e la ginnastica.
La società di Mark Zuckerberg è così sempre più lanciata verso l’Ipo, per la quale ha già raccolto nuovi fondi per 1,5 miliardi di dollari da Goldman Sachs e dalla russa Digital Sky Technologies.
Ma per la definitiva conquista del frammentatissimo mercato europeo (si contano circa una cinquantina di social network in tutti i Paesi), c’è ancora da superare qualche nicchia di resistenza. Si tratta di Polonia, Lettonia, ma soprattutto Russia, dove il colosso Vkontakte (tradotto: in contatto) domina ancora il mercato. La piattaforma diretta da Pavel Durov ha infatti superato i 100 milioni di iscritti, con oltre 28 milioni di ingressi giornalieri e più di 3 miliardi di pagine visitate. Numeri che rendono l’idea di un ostacolo ancora duro a morire, in un Paese numeroso come la Russia (ma non solo, il 30% degli utenti non è russo), con un format vincente e molto simile a quello di Facebook. Forse troppo simile, visto che più volte Zuckerberg ha denunciato il competitor per plagio.
Resta però il fatto che Facebook in Russia è solo il terzo social network, con 9 milioni di registrazioni, a fronte del 34,3 milioni di Vkontakte e i 27 milioni di Odnoklassiki. Tuttavia il trend potrebbe far pensare a un sorpasso nel futuro anche nei Paesi di lingua russa: nel 2010, infatti, il prodotto di Zuckerberg è cresciuto del 67%, a fronte del 44% di Odnoklassiki e del solo 13% di Vkontakte.
Ma come faranno i competitor europei a resistere al dominio inesorabile del social statunitense? Inventandosi qualsiasi cosa. Per esempio l’olandese Hyves ha tolto l’età minima, per attrarre face di età sempre più giovani e cercare di creare una nicchia per non sparire. Facebook infatti accetta soltanto utenti con più di 13 anni. Altri concorrenti, come LinkedIn e Badoo, si sono invece specializzati in particolari segmenti di mercato, alternativi a Facebook, e sono cresciuti rispettivamente del 24% e del 67% in Europa nell’ultimo anno, secondo ComScore.
Badoo, per esempio, recentemente è diventato sempre più un sito per incontri e appuntamenti, per chattare e conoscere nuove persone, magari con la possibilità di incontrare l’anima gemella. Una sorta di Cupido del web, il che in effeti lo differenzia molto da Facebook che rimane più generalista.
Ma le previsioni ad ogni modo sono chiare: secondo ComScore, fra un anno Facebook sarà leader di mercato anche nei paesi più resistenti come la Russia.
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