Va bene che è il social network più utilizzato in tutto il mondo, va bene anche il suo ingresso in Borsa ha fatto molto parlare, va bene che il suo creatore, Mark Zuckerberg, è l’icona del genietto che diventa fra gli uomini più ricchi d’America, ma Facebook, quanto a giro d’affari, è un’azienda assolutamente “normale”.
Anzi, nella classifica stilata da PaidContent sui fatturati delle società della categoria internet e media, che evidenzia un fatturato complessivo a livello globale di 150 miliardi di dollari, il social network al quale siamo (quasi) tutti iscritti non rientra neanche tra le prime dieci. Il suo capitale è sì triplicato dal momento dell’ingresso a Wall Street (aprile 2012), scavalcando con 3,7 miliardi di dollari mostri sacri della “vendita di contenuti su Internet” come NewsCorp, Amazon e Walt Disney, grazie soprattutto alla pubblicità (82%), ma il top è ben altra cosa.
Il numero uno è posizionato sulle irraggiungibili vette di Mountain View, con i 36,4 miliardi messi a bilancio da Google. Poi, a scendere la graduatoria, il quinto posto di Apple (5,4 miliardi), il sesto di Yahoo con 5 miliardi, Thomson Reuters con 4,7 e a chiudere la top ten Microsoft con 3,9. Fin qui, la sconfitta di fronte a tali nomi sarebe anche dignitosa, se non fosse che in classifica (dove non c’è neanche un’italiana nei primi 50 posti) spunta anche qualche sorpresa: al secondo posto c’è la cinese China Mobile, semisconosciuta ai più, che supera persino Bloomberg con 7,59 miliardi di fatturato.
Da Pechino arriva anche Tencent, che con i suoi contenuti diversificati (reti sociali, giochi, etc) si piazza al nono posto con 4,5 miliardi di dollari. E se si pensa che solo il 40% degli 1,3 miliardi di cinesi utilizza ad oggi internet, c’è da giurarci che questa tendenza, con buona pace di Zuckerberg, è destinata ad aumentare.
