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Facebook cancella le fake news sui vaccini e limita i militari del Myanmar

Photo by Austin Distel on Unsplash

Stavolta in ballo non c’è la politica, né assurde teorie del complotto che su Facebook nascono e si diffondono. Stavolta il prezzo da pagare è la salute pubblica. Per questo motivo, con un annuncio senza precedenti, il social network più famoso del mondo ha fatto sapere che cancellerà account, post, storie e annunci a pagamento contenenti notizie false sui vaccini e sulla pandemia di Covid-19. Non solo, la stretta che partirà da Facebook sarà poi estesa anche a Instagram, altra popolare piattaforma di proprietà di Mark Zuckerberg.

A controllare le informazioni sarà un comitato scientifico che avrà il compito di giudicare la loro affidabilità. “Inizieremo ad applicare immediatamente questa politica, con particolare attenzione alle pagine, i gruppi e gli account che violano le regole e continueremo ad espandere le nostre restrizioni nelle prossime settimane” ha affermato Guy Rose, l’uomo che ha il compito di verificare i contenuti diffusi su Facebook e Instagram.

A passare sotto la nuova scure non saranno solo gli account di chi diffonde fake news, ma anche quelli di chi li ricondivide contribuendo a renderli virali. 

Da anni Facebook è al centro delle polemiche mondiali perché accusato di non porre alcun freno alla disinformazione su politica, economia, sanità che sta espandendosi, nutrendo teorie populiste e complottiste senza fondamento. Già nell’aprile dello scorso anno, poco dopo l’esplosione globale della pandemia di Covid-19, Facebook ha iniziato a contrassegnare come fake news e a rendere meno visibili contenuti contenenti informazioni false o fuorvianti sull’emergenza. Da oggi questi contenuti saranno cancellati. 

Il nuovo interventismo del social network non riguarderà però solo la salute. È ormai noto che, dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio, Facebook abbia deciso di sospendere a tempo indeterminato l’account dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, attualmente sotto impeachment proprio per i fatti di Capitol Hill.

Oggi, venerdì 12 febbraio, il social network ha annunciato anche che limiterà i profili legati alla giunta militare del Myanmar, che il 1° febbraio aveva preso il potere attraverso un colpo di stato allo scopo di “ridurre il numero di persone che possono vedere i contenuti” pubblicati sulla pagina ufficiale della giunta militare e su quella del suo portavoce che dunque non compariranno più tra le pagine suggerite. La stretta riguarderà anche “qualsiasi altra pagina controllata dalla giunta che dovesse violare ripetutamente le nostre politiche sulla disinformazione”. Parallelamente Facebook “sta proteggendo i contenuti, compresi gli interventi politici, che permettono ai birmani di esprimersi e di mostrare al mondo cosa sta succedendo nel loro paese”.

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