Fase 2, si frena. L’ottimismo registrato nei giorni scorsi, insieme alla necessità di far ripartire l’economia del Paese, sono stati gelati dal premier Giuseppe Conte: prevarrà ancora una volta, ancora per qualche settimana, la massima prudenza, a costo di chiedere un ulteriore sacrificio a milioni di imprenditori e famiglie italiani. L’imperativo è quello di evitare ad ogni costo una seconda ondata di contagi, ed ecco perché la data del 4 maggio, che segna la fine del lockdown che ufficialmente scade il giorno precedente, non rappresenterà una ripartenza così piena. E soprattutto non sarà anticipata, come inizialmente si era ipotizzato per alcune categorie e per alcune regioni: si parlava di mercoledì 22 aprile, ora invece il primo spartiacque potrebbe essere lunedì 27 ma sono ancora fortissime le perplessità del premier e del Ministero della Salute.
La riapertura di alcune attività produttive avverrà dunque non prima del 4 maggio, ed è su quella data che si concentra il lavoro della task force guidata da Vittorio Colao: si tratta di rimettere in marcia, in massima sicurezza, il manifatturiero, il commercio ad esso collegato e i cantieri edili. Cioè 3 milioni di lavoratori. Per ottimizzare i turni e recuperare il tempo perso si parla di apertura delle fabbriche 7 giorni su 7 e anche ad agosto. Sarà invece esteso di altre due settimane il blocco della circolazione interregionale e anche per questo motivo (pendolarismo) i negozi non apriranno sicuramente prima dell’11 maggio, anzi più probabilmente il 18. Incerto il destino di bar e ristoranti: bisognerà aspettare che vengano messi in sicurezza, il che significa guanti e mascherine per tutto il personale, distanziamento dei tavoli e al bancone, e probabilmente installazione di veri e propri divisori tra i tavoli. Potrebbero però riaprire prima dell’estate.
Per quanto riguarda gli uffici, anche dopo il 4 maggio si procederà in smart working per coloro che possono. Per gli uffici che ambiscono a riaprire invece è allo studio uno scaglionamento degli orari, in modo da evitare l’affollamento sui mezzi pubblici, soprattutto nelle grandi città. Quello del trasporto pubblico è uno dei temi più delicati, insieme a quello dei figli dei lavoratori, che con la ripresa delle attività rischiano di restare a casa da soli, poiché l’anno scolastico è stato dichiarato ufficialmente terminato. A questo proposito si parla persino di aprire qualche istituto d’estate, per i figli delle coppie lavoratrici meno abbienti e che sono impiegate in settori considerati essenziali. Quanto al tempo libero, il 4 maggio dovrebbe segnare la ripresa dello jogging, purché da soli, la riapertura di alcuni parchi per portare (a turno) i bambini e la possibilità di passeggiare e andare a trovare gli amici a casa (restando distanziati o munendosi di mascherina). Ancora stop agli assembramenti, ovviamente.
La cautela del Governo dunque prosegue, nonostante i segnali di rallentamento dei contagi sia ormai più che incoraggiante. Addirittura, secondo gli epidemiologi, in molte Regioni manca pochissimo ai “casi zero”, cioè alla data in cui non ci saranno più contagi registrati. Questo avverrà già entro aprile in Umbria, Sicilia, Basilicata e Molise, entro maggio per la quasi totalità delle altre Regioni, salvo Lombardia e Marche che dovranno aspettare fino alla fine del mese di giugno. Forse anche per questo motivo, per evitare lo spostamento dei contagi mettendo a rischio le regioni apparentemente più sicure, il Governo non è convinto di una soluzione regione per regione, preferendo al momento un piano nazionale. “L’imprudenza in questa fase può compromettere i sacrifici fatti finora – ha ribadito il premier intervenendo al Senato -. Sono in programma aperture omogenee su base nazionale“.
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salve, vorrei sapere se il 4 maggio riapriranno anche aziende che vendono piastrelle al dettaglio. sinceramente non ciò capito niente
Buongiorno,non si parla mai di attivita` come le scuola guida.Che possibilita`ci sono di riapertura?anche solo per la gestione delle pratiche amministrative.Io per esempio ho il foglio rosa bloccato in motorizzazione in attesa che i ragazzi dell` autoscuola possano andare a ritirarlo.