Anche questa volta, si vince la prossima. Sembrava davvero la volta buona per la Ferrari per tornare alla vittoria nel Gp di casa, a Monza, dove l’acuto manca dal 2010 con Fernando Alonso, e invece la spunta ancora una volta Lewis Hamilton, che allunga anche nel Mondiale piloti: adesso i punti di vantaggio su Sebastian Vettel, solo quarto al traguardo, sono 30 (erano 17 prima della gara di oggi). Grande delusione per la Ferrari, che sperava nella vittoria del tedesco e dell’eventuale sorpasso nel Mondiale piloti, da dedicare alla memoria del presidente scomparso Sergio Marchionne. Invece la gara di Vettel dura solo poche curve: Hamilton lo attacco subito e lo sorpassa, il campione ferrarista non si allarga abbastanza e provoca un contatto nel quale ha la peggio. Costretto subito ai box, Vettel fa una bella gara di rimonta ma non può andare oltre il quarto posto.
In alternativa, la Ferrari avrebbe almeno sperato di portare a casa la vittoria con Raikkonen, autore della pole position sabato a 38 anni suonati e che non vinceva un gran premio dal 2009, due anni dopo essere stato l’ultimo campione del mondo alla guida di una Rossa di Maranello. Il finlandese conduce una gran bella gara ma purtroppo resta isolato nella morsa delle Mercedes e alla fine deve soccombere a Hamilton, con Bottas che sale sul terzo gradino del podio. Per Vettel, che in passato su questo circuito ha vinto tre volte, si complica ulteriormente la caccia a un titolo che per la Ferrari manca appunto da 11 anni. Inutili e persino antisportive, tuttavia, le polemiche sulla conduzione di gara della Mercedes, che durante la cerimonia è stata addirittura fischiata dai tifosi e duramente criticata durante le cronache televisive: il sorpasso di Hamilton su Vettel è regolarissimo e il successivo gioco di squadra di Bottas a favore del pilota inglese è completamente legittimo. Da quando esiste il mondo, esistono i giochi di scuderia: una volta tanto, lo si potrebbe serenamente ammettere.