La società informatica Exprivia chiude il 2020 con ricavi per 167,8 milioni di euro, poco meno rispetto ai 168,5 milioni registrati del 2019. Sul versante della redditività, l’Ebitda si attesta a 21,4 milioni, in miglioramento del 27,0% rispetto ai 16,8 milioni dell’anno precedente, mentre l’Ebit arriva a 15 milioni, superando del 44,3% il risultato del 2019 (pari a 10,4 milioni). La pubblicazione dei conti della società – che ha riguardato sia il 2019 che il 2020 – e l’attestazione dell’uscita di Italtel del perimetro di controllo di Exprivia a far data dal 31 dicembre 2019, hanno messo il turbo al titolo in rialzo del 7,9% a Piazza Affari.
Il risultato netto, pari a 8,6 milioni, è più che raddoppiato rispetto ai 4,0 milioni del precedente esercizio, mentre la posizione finanziaria netta è negativa di 40,3 milioni, in miglioramento dell’8,2% rispetto ai -43,9 milioni del 31 dicembre 2019.
Il patrimonio netto al 31 dicembre 2020 è pari a 66,1 milioni, dato che si confronta con i 56,3 milioni di fine 2019. L’utile ante imposte si attesta a 13 milioni, rispetto ai -20,6 milioni dell’esercizio precedente.
“Molto buona la performance nei settori della sanità e dell’aerospazio che crescono a due cifre – si legge nella nota della società – il primo sulla spinta degli investimenti in tecnologie e soluzioni dovute all’emergenza pandemica e il secondo per via della crescente importanza della space economy negli investimenti pubblici e privati. Tengono i mercati delle banche e assicurazioni e dell’energia e utilities, mentre scontano gli effetti delle chiusure e del rallentamento dei progetti, a causa del Covid, i mercati dell’industria e media”.