Sos per l’export italiano. Assocamerestero lancia l’allarme al Governo per un sostegno urgente anche per le Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE), fondamentale per la promozione del Made in Italy e per la valorizzazione della business community italiana nel mondo. Le CCIE si sono sempre autofinanziate sul mercato, ma la crisi globale causata dal Covid-19 ha messo a repentaglio non solo le numerose iniziative già previste, ma l’intera attività del sistema camerale.
Nonostante il blocco delle attività, tutte le Camere italiane all’estero insieme all’Associazione Assocamerestero, hanno fatto la loro parte per aiutare le imprese italiane all’estero, con vari modelli tra cui webinar e incontri virtuali con potenziali distributori.
Ma servono più fondi. Per questo motivo, Assocamerestero si è rivolto direttamente al Governo, inviando una lettera al Presidente del Consiglio a nome di tutte le CCIE, su cui sottolinea la necessità che nei provvedimenti economici del DL “Rilancio Italia” ci sia concreta attenzione per l’apporto straordinario della rete delle 81 CCIE operanti in 58 Paesi a favore di quasi 70mila aziende esportatrici, in stretto raccordo e collegamento con il sistema camerale italiano, come anche richiesto da diversi Ordini del giorno approvati dal Parlamento stesso.
Al primo posto, tra i servizi delle CCIE, ci sono quelli di business scouting per il posizionamento sul mercato estero, con il 35% delle prestazioni fornite, seguiti dalle attività di networking per il 25% e dall’organizzazione di missioni di buyer esteri in Italia per il 20%.
Inoltre, l’attività sul mercato delle CCIE consente di moltiplicare per oltre 5 volte il ridotto contributo dello Stato, ma la crisi globale causata dal Coronavirus rischia di minarne l’efficienza, quando ci sarebbe bisogno di maggiore operatività.
Diverse sono le iniziative messe in campo durante l’emergenza sanitaria, oltre a supportare il reperimento di materiale sanitario essenziale per il nostro Paese, sono state realizzate oltre 300 azioni di informazione, formazione e assistenza alle imprese, grazie alla rete digitale. E almeno altre 350 sono in programma entro luglio.
L’export incide per quasi un terso sul valore del PIL, ma secondo le ultime stime si prevede una riduzione del 14% nel 2020. La vitalità del processo di internazionalizzazione è strettamente legata alla capacità delle nostre PMI di mantenere la competitività all’estero nello scenario post Covid-19.
“In questa fase risulta pertanto quanto mai urgente garantire l’efficacia e la piena operatività della rete, preziosa per le imprese e per il sistema Paese nel suo complesso” – ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, Presidente di Assocamerestero.