Dopo oltre sedici anni il governo cinese ha rimosso il bando sulla carne bovina italiana. Si tratta di un importante risultato per l’export italiano, anche se i tempi di ripresa saranno comunque vincolati dal protocollo dei requisiti sanitari che le parti dovranno varare.
A dare l’annuncio è stato il Ministero dell’Agricoltura cinese a conclusione dei lavori con l’Amministrazione per il Controllo della Qualità, l’Ispezione e la Quarantena (Aqsiq). Il tavolo dei lavori del Comitato governativo Italia-Cina è stato presieduto dai ministri degli Esteri Angelino Alfano e Wang Yi.
Il prossimo passo riguarda la definizione dei requisiti sanitari vincolanti per l’esportazione di carne disossata di bovini con meno di 30 mesi verso la Cina. Contestualmente all’accordo raggiunto, è stato poi rimosso il bando – imposto nel 2012 – sul seme bovino italiano per il virus di Schmallenberg.
Parole di soddisfazione del ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina: “E’ un risultato strategico del grande lavoro fatto in questi anni insieme al ministero della salute e alla nostra ambasciata”.
“Dopo lo sblocco sulle carni suine dello scorso anno e delle arance di inizio 2017 – ha continuato Martina – superiamo un altro ostacolo storico. Aprire i mercati con regole giuste può aiutare migliaia di nostri allevatori e agricoltori, come dimostra l’aumento del 92% delle esportazioni agricole in Cina in questi ultimi mesi”.