Condividi

Export italiano, ripresa solida (+4,5%) nel 2025: opportunità e sfide globali

La crescita dell’export italiano nel 2025 sarà sostenuta da tassi di cambio favorevoli, ripresa dei consumi e investimenti infrastrutturali. Settori chiave: tecnologia, farmaceutica e prodotti sostenibili. L’accordo Ue-Mercosur offre nuove opportunità per il Made in Italy

Export italiano, ripresa solida (+4,5%) nel 2025: opportunità e sfide globali

L’export è un pilastro fondamentale per l’economia del italiana, un motore di crescita che continua a proiettare il Made in Italy sui mercati globali. Dopo anni di incertezza dovuti a fattori globali e locali, le previsioni per il 2025 delineano uno scenario di ripresa solida, pur con alcune insidie e difficoltà.

Export italiano: +4,5% nel 2025

Il contesto macroeconomico globale nel 2025 sarà caratterizzato da una ripresa moderata dell’economia mondiale, sostenuta dalla graduale stabilizzazione dell’inflazione e da politiche monetarie meno restrittive nei principali mercati. Tuttavia, permangono differenze significative tra aree geografiche, con economie emergenti che cresceranno più rapidamente rispetto a quelle avanzate.

Secondo le stime, l’export italiano continuerà a beneficiare della ripresa economica globale, con una crescita prevista del 4,5% nel 2025. Questo dato, seppur previsionale, riflette sia la capacità delle imprese italiane di adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato sia la resilienza delle filiere produttive nazionali.

Altri fattori macroeconomici rilevanti includono:

  • Tassi di cambio favorevoli
  • Ripresa dei consumi
  • Investimenti infrastrutturali

Oltre ai tradizionali punti di forza del Made in Italy, come agroalimentare (in aumento) e moda (in diminuzione), si prevedono performance particolarmente positive nei seguenti ambiti:

  • Tecnologia e macchinari industriali
  • Farmaceutica e biotecnologie
  • Prodotti sostenibili

Il contesto globale e l’accordo Ue con i paesi del Mercosur

L’export italiano si inserisce in un contesto globale complesso e dinamico. La ripresa globale è trainata da un riequilibrio della domanda internazionale, con un’attenzione crescente verso prodotti di alta qualità e sostenibili. Tuttavia, diversi rischi potrebbero condizionare le previsioni:

  • Geopolitica
  • Inflazione e politiche monetarie
  • Competitività internazionale

Proprio in quest’ottica, il 6 dicembre scorso, a Bruxelles, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, insieme ai leader dei quattro paesi del Mercosur (il presidente brasiliano Lula, il presidente argentino Milei, il presidente paraguaiano Peña e il presidente uruguaiano Lacalle Pou), ha concluso i negoziati per un accordo di partenariato economico e commerciale tra l’UE e il Mercosur.

L’intesa mira a consolidare i legami strategici tra i diversi partner, promuovendo la crescita economica e la competitività su entrambe le sponde. Il Mercosur, composto da Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, rappresenta un mercato di oltre 260 milioni di persone. L’accordo non solo riduce i dazi doganali per le esportazioni europee, risparmiando circa 4 miliardi di euro l’anno alle imprese Ue, ma garantisce anche un accesso sostenibile alle materie prime.

L’Ue ha posto particolare attenzione al settore agricolo, proteggendo oltre 350 prodotti europei con indicazioni geografiche. Al contempo, l’accordo consente agli esportatori europei di accedere a nuovi mercati per i loro prodotti agroalimentari, salvaguardando però le norme europee sulla salute e la sicurezza alimentare.

L’Italia, con il suo ricco patrimonio agroalimentare e industriale, dovrebbe trarre notevoli vantaggi dall’accordo. Tra i punti salienti:

  • tutela di più di 50 prodotti da indicazioni geografiche nel mercato Mercosur;
  • espansione delle esportazioni;
  • semplificazione e supporto alle PMI;
  • opportunità e riduzione dei dazi per l’industria manifatturiera.

Tuttavia, l’accordo stabilisce importanti impegni vincolanti in materia di sviluppo sostenibile:

  • l’inclusione dell’Accordo di Parigi come elemento essenziale
  • obiettivi concreti per fermare la deforestazione
  • promozione dei diritti dei lavoratori e gestione sostenibile delle risorse naturali
  • monitoraggio dell’attuazione dell’accordo da parte della società civile, con attenzione ai diritti umani e alle preoccupazioni ambientali.

Allo stesso tempo, l’Ue investirà 1,8 miliardi di euro per sostenere una transizione verde e digitale nei paesi del Mercosur, nel quadro dell’iniziativa Global Gateway.

Commenta