Nel 2021 le esportazioni italiane nel settore della meccanica dovrebbero raggiungere i 29,6 miliardi di euro, un risultato in crescita del 15,1% rispetto all’anno precedente e di poco inferiore ai 30,1 miliardi del 2019, l’ultimo anno prima del Covid. Le previsioni sono dell’Ufficio Studi di Anima Confindustria.
Nel dettaglio, se si restringe lo sguardo al primo semestre, l’incremento su base annua è del 26,9%, con un fatturato totale di 15,6 miliardi e un saldo commerciale superiore agli 8,3 miliardi di euro.
“La ripresa decisa delle esportazioni è determinata soprattutto dagli scambi con l’Europa e l’Asia orientale”, precisa Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria.
In termini di ricavi, il Paese più significativo per l’export italiano di meccanica è ora la Germania (1,53 miliardi nel primo semestre, +24,2% su anno), seguita dalla Francia. Gli Stati Uniti (1,38 miliardi) scivolano dalla prima alla terza posizione. Da segnalare il balzo della Cina (910,2 milioni, +85,0%). Aumenta l’export anche verso Regno Unito (787,7 milioni di euro, +50,1%), Spagna (+29,8%) e Polonia (+41,3%).
“Lo sviluppo delle esportazioni verso Germania e Francia è un netto segnale della ripresa dell’economia europea, non solo nel settore meccanico – continua Nocivelli – Purtroppo la crisi delle materie prime e il rincaro dei costi energetici sta affliggendo l’intero continente, con un rallentamento della produzione e una limitazione degli utili. Non appena sarà possibile avere una frequenza di relazioni più costante e intensa, siamo certi che gli scambi commerciali con i paesi extra-europei, come la Cina, potranno essere ulteriormente migliorati”.
Nel frattempo, “ci dobbiamo concentrare sul mercato europeo, che ha aumentato di oltre il 25% la richiesta dei nostri prodotti, e sugli Stati Uniti – conclude Nocivelli – Il maxi piano di investimenti approvato dall’amministrazione Biden, che prevede un massivo ammodernamento delle infrastrutture pubbliche e private, aprirà nuove opportunità per la meccanica italiana”.