Buone notizie per l’export italiano. L’Istat stima che a maggio l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 abbia registrato un aumento congiunturale per le esportazioni (+4,7%) e un lieve calo per le importazioni (-0,8%). L’incremento su base mensile dell’export ha riguardato tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dei beni di consumo non durevoli (-0,9%), ed è determinato in particolare dalle maggiori vendite di beni strumentali (+7,6%) e intermedi (+7,0%). Dal lato delle importazioni, la diminuzione congiunturale è dovuta soprattutto alla flessione degli acquisti di energia (-3,2%). Sono diminuiti anche gli acquisti di beni strumentali (-2,8%) mentre sono aumentate, con intensità diverse, le importazioni di beni di consumo durevoli (+11,6%), non durevoli (+2,4%) e beni intermedi (+0,7%).
I numeri dell’export italiano su base annua
Su base annua, l’export è cresciuto del 26,2%. L’aumento, diffuso a tutti i raggruppamenti, è particolarmente accentuato per i beni energetici (+116,2%). Le importazioni registrano una crescita tendenziale più intensa (+67,9%), anch’essa diffusa a tutti i raggruppamenti e molto elevata per l’energia (+182,0%). A questo proposito, il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è ora pari a 637 milioni, a fronte di un avanzo di 4.783 milioni dello stesso mese del 2021.
Il deficit energetico è il triplo rispetto a maggio 2021
Il deficit energetico (-8.686 milioni) è molto più ampio rispetto a un anno fa (-2.914 milioni), ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 8.049 milioni, è in aumento rispetto allo stesso periodo (7.697 milioni).
I mercati di destinazione
Per quanto riguarda i mercati di destinazione, lo scorso maggio sono stati rilevati aumenti su base annua dell’export verso la maggior parte dei principali paesi partner extra Ue27, spiccano Turchia (+58,4%), paesi OPEC (+42,8%) e USA (+42,5%). Le vendite verso Russia (-9,5%) e Cina (-9,1%) risultano ancora in calo. Allo stesso tempo, gli acquisti dalla Russia (+141,6%) e dai paesi OPEC (+94,8%) hanno registrato incrementi tendenziali molto più ampi della media.
I numeri dei primi quattro mesi dell’anno
Nella prospettiva più ampia dei primi quattro mesi dell’anno, Sace sottolinea come l’export verso i Paesi Ue si sia confermato in forte crescita (+22,7%) supportato dagli aumenti di Spagna (+27,6%), Belgio (+26,9%) e Austria (+24,9%). Si segnalano aumenti significativi anche per Francia (+17,7%) e Germania (+17,1%), i nostri primi due partner commerciali. In particolare, tra gennaio e aprile le vendite di mezzi di trasporto hanno riportato un buon incremento tendenziale in Giappone (+16,9%), mentre sono diminuite in Germania (-2,9%) e Austria (-3,7%). L’export di articoli in gomma e materie plastiche ha registrato ampi aumenti verso Tokyo (+31,6%) e Vienna (+23,2%), a fronte di un incremento sotto la media a Berlino (+14,4%). Gli articoli in pelle sono cresciuti in misura marcata in Giappone (+23,5%) e Germania (+17,8%); l’aumento è stato piuttosto contenuto, invece, in Austria (+3,4%).