Per il sesto anno consecutivo i distretti italiani raggiungono risultati sorprendenti, viaggiando ad una velocità quattro volte superiore rispetto agli omologhi tedeschi.
Questo quanto emerge dal monitor dei distretti industriali di Intesa Sanpaolo per il 2015.
Secondo quanto si legge nel report “l’export distrettuale è aumentato complessivamente del 13,6%” mentre “nello stesso periodo il progresso dei settori distrettuali tedeschi non è andato oltre il +2,7%; quello del manifatturiero italiano si è fermato a +6,3%”.
Nel 2015, l’export dei nostri distretti si è ampliato del 4,2%, una percentuale che si configura come il sesto risultato positivo consecutivo degli ultimi 6 anni. Parlando in cifre, si tratta di 94,6 miliardi di euro, più del doppio rispetto ai minimi del 2009.
Dei 147 distretti monitorati, lo scorso anno 61 hanno toccato nuovi massimi storici, mentre l’avanzo commerciale è salito a quota 62,7 miliardi di euro, i due terzi circa dell’intero surplus del manifatturiero italiano.
A livello settoriale ottimi i dati delle aree specializzate in prodotti e materiali da costruzione (+7,8% nel 2015), nell’agroalimentare (+7,3%), nel mobile (+6%) e nella meccanica (4,2%). A livello geografico, Triveneto e Mezzogiorno sono i territori distrettuali più dinamici del Paese.
Per quanto riguarda i mercati di sbocco l’export distrettuale è stato trainato da Stati Uniti, Spagna e Regno Unito. Bene anche Cina dove lo scorso anno si è registrata una crescita del 5,7% a fronte di una contrazione dello 0,9% del manifatturiero.