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Export e Covid19: un help-desk per le imprese italiane

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Le Camere di commercio italiane hanno dato vita a un nuovo servizio per aiutare le imprese che lavorano sui mercati internazionali a superare le crisi del coronavirus. Si tratta di un help-desk a cui si può accedere inviando un’email all’indirizzo emergenzacovid@sostegnoexport.it.

Promosso da Unioncamere in collaborazione con Promos Italia, il servizio è pensato come una prima assistenza per risolvere questioni di natura legale, doganale, contrattuale e fiscale legate al commercio con l’estero in tempi di pandemia.

È necessario infatti tenere conto di nuove procedure connesse all’esportazione, alla logistica e al trasporto delle merci (monitorando anche la situazione ai confini dei vari Paesi europei). Inoltre, diversi Paesi hanno introdotto nuove normative per contrastare il contagio.

L’help-desk è pensato anche come una bussola per individuare nuove opportunità sui mercati meno colpiti dal coronavirus o, in prospettiva, nei paesi che usciranno dalla crisi prima degli altri. Lo strumento principe da utilizzare è naturalmente l’e-commerce.

Lo sportello si avvale anche della collaborazione di Assocamerestero e della rete delle Camere di commercio italiane all’estero.

Le informazioni sui principali paesi partner dell’Italia sono disponibili attraverso il portale del Progetto Sei, dove si trovano servizi di orientamento ai mercati esteri e alla definizione di piani di prefattibilità per l’export, ma anche un calendario di webinar informativi (divisi per settore, per Paese e per tematiche) per le imprese che partiranno dal mese di maggio.

Il servizio di help desk integra si aggiunge alle altre iniziative che le Camere di commercio hanno già proposto per supportare le imprese che operano con l’estero in questa fase emergenziale. Tra queste, di recente c’è stata l’attestazione della causa di forza maggiore rilasciata in lingua inglese dalle Camere di commercio in caso di ritardi nelle consegne internazionali, per tutelare le imprese alle quali oggi l’emergenza sanitaria non consente di rispettare i contratti di fornitura ai clienti esteri.

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Categories: Economia e Imprese