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Export e cosmetica ripartono e superano i livelli pre-Covid

Pixabay

L’Istat conferma che, a gennaio 2023, l’export italiano verso i paesi extra Ue è tornato a crescere su base mensile dello 0,7%. L’incremento riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, ad esclusione di energia (-12,0%) e beni strumentali (-9,2%), ed è spiegato soprattutto dall’aumento delle vendite di beni intermedi (+9,6%). In particolare, la crescita è condizionata dalle operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) registrate il mese precedente, al netto delle quali si stima un aumento più marcato (+3,3%).

Sale l’export in Cina e Turchia, scende in Giappone e Russia

Su base annua, l’export è cresciuto del 20,3% (+18,2% a dicembre 2022). L’incremento è molto più accentuato per i beni di consumo non durevoli (+36,1%) ed i beni intermedi (+28,4%). Si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali partner extra Ue27: i più marcati riguardano Cina (+137,5%), Turchia (+46,9%) e paesi OPEC (+26,2%). Si amplia la flessione dell’export verso la Russia (-37,0%). In calo anche le vendite verso il Giappone (-13,7%).

L’industria cosmetica italiana supera la crisi

In questo contesto l’industria cosmetica italiana sembra aver archiviato il periodo più difficile e si avvia a superare i livelli di fatturato pre-Covid, nonostante le difficoltà dell’ultimo anno. È quanto emerge dall’indagine congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia.

Secondo i dati dell’associazione di categoria, il settore dovrebbe chiudere quest’anno con un fatturato di 14,2 miliardi, in aumento del 7,7% rispetto al 2022 che si è chiuso a 13,2 mld, un incremento del 9% rispetto al 2019.

A trainare la ripresa sono proprio le esportazioni che pesano per il 42%: i dati preconsuntivi sul 2022 attestano un valore di 5,6 mld (+15,8%), stimato a 6,2 mld (+10%) per il 2023. Ciò porta la bilancia commerciale a fine 2022 a toccare il livello record di 3,2 mld, crescendo di oltre 400 milioni rispetto al 2021.

Bene anche il mercato interno

Andamento positivo anche per il mercato interno che l’anno scorso ha raggiunto gli 11,6 mld (+8,9% rispetto al 2021) con la previsione di arrivare a 12,3 mld (+6,3% sul 2022) quest’anno. La grande distribuzione resta il canale più rappresentativo a valore (42,5% dei consumi) con un incremento dell’8,2% nel 2022 e una previsione di +5,1% per i primi sei mesi di quest’anno. Seguono la profumeria (+16,5% nel 2022 e +11% per il 2023) e la farmacia (+4,8% nel 2022, +3,2% nel primo semestre 2023). Inoltre, con dinamiche di crescita importanti, l’e-commerce, che raggiunge nel 2022 il valore di 1 mld (+13,4% secondo i preconsuntivi 2022, +12% per il primo semestre 2023). Andamento sostenuto anche per il canale dell’acconciatura professionale, che chiude il 2022 a +7% e proietta +5,5% per i primi sei mesi dell’anno in corso. Più moderati i trend di erboristeria e vendite dirette (porta a porta e per corrispondenza), rispettivamente a +0,5% e +1,2% (+1,3% e 1,5% per il 2023).

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Categories: Economia e Imprese