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Export 2024, crescono beni di consumo e distretti del Mezzogiorno

Nel 2024 le esportazioni italiane verso i mercati extra-Ue sono cresciute dell’1,2%, con i beni di consumo durevoli e non durevoli in forte aumento. I distretti industriali del Mezzogiorno hanno registrato un incremento dell’1,7%, mentre quelli del Triveneto hanno visto una leggera flessione dell’1,3%

Export 2024, crescono beni di consumo e distretti del Mezzogiorno

Il 2024 si è rivelato un anno di consolidamento per le esportazioni italiane verso i mercati extra-Ue con una crescita dell’1,2% rispetto all’anno precedente, secondo i dati ufficiali forniti da Istat e Ice. I beni di consumo hanno avuto un ruolo trainante: quelli durevoli hanno segnato un incremento del +14,8%, mentre quelli non durevoli hanno registrato un +16,5%. Anche il comparto energetico (+5,4%) e i beni intermedi (+4,7%) hanno dato un contributo positivo.

Export 2024 verso i mercati extra-Ue: i numeri

Guardando all’intero anno, il commercio italiano con i Paesi extra-Ue ha mantenuto un trend positivo, con un incremento dell’1,2%. I principali driver di crescita sono stati i beni di consumo (+7,2%) e i beni intermedi (+2,3%). Tuttavia, il ritmo di crescita è stato più contenuto rispetto al 2023. A livello geografico, si sono registrate crescite particolarmente forti verso l’area Asean (+39,9%) e il Regno Unito (+11,5%), seguite da Turchia (+4,2%). Di contro, in flessione le esportazioni verso Cina (-6%), Usa (-3,7%) e paesi OPEC (-1,6%).

In particolare, nei primi nove mesi del 2024, i distretti industriali del Mezzogiorno hanno registrato un aumento delle esportazioni pari all’1,7%, per un totale di 7,3 miliardi di euro. Questo dato si pone al di sopra della media nazionale (+0,6%) evidenziando la capacità del sistema produttivo meridionale di adattarsi alle dinamiche del commercio internazionale. A trainare la crescita è stato in particolare il settore agroalimentare, con un aumento del 4,7%. Tra i comparti più efficienti spicca l’ortofrutta del barese, vini e bevande della Sicilia, conserve alimentari della Campania.

E nel Triveneto?

Diversa la situazione per i distretti industriali del Triveneto, che nel terzo trimestre del 2024 hanno sfiorato i 10 miliardi di euro di esportazioni, registrando tuttavia una leggera flessione dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo dato si discosta dalla media nazionale, che ha invece visto una crescita dell’1,3%.

Nonostante il calo complessivo, alcuni comparti hanno mostrato segnali di crescita: l’oreficeria di Vicenza, l’agroalimentare del Trentino-Alto Adige (+6,7%), il distretto del caffè di Trieste, che ha contribuito positivamente alle esportazioni del Friuli-Venezia Giulia (721 milioni di euro nel terzo trimestre del 2024, + 4,6% rispetto al 2023). Non vanno inoltre dimenticati i distretti legati al sistema casa, come elettrodomestici, mobili e pannelli di Pordenone, e il sistema Moda, che ha continuato a crescere grazie alla domanda proveniente da Paesi Bassi, Francia e Sudafrica.

Export 2024 e diversificazione dei mercati di sbocco

Un aspetto rilevante emerso nel 2024 è la diversificazione dei mercati di sbocco:

  1. Asia Centrale e Medio Oriente – i distretti del Triveneto hanno registrato incrementi significativi delle esportazioni verso paesi come il Kirghizistan, gli Emirati Arabi Uniti, Israele e l’Arabia Saudita;
  2. Asia Orientale e Nord America – crescita delle esportazioni verso Vietnam, Giappone, Corea del Sud e Canada, indicando una strategia di espansione verso mercati extraeuropei.

Al contempo, è stato osservato un rallentamento nei mercati europei tradizionali, sebbene con alcune eccezioni positive. Questa strategia di diversificazione è fondamentale per mantenere la competitività delle esportazioni in un contesto geopolitico in continua evoluzione.

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