Nel giorno del debutto di Ferrari a Wll Street la sua controllante Fca ha registrato una seduta negativa a causa delle prese di beneficio sulla casa automobilistica, dopo la corsa registrata nelle ultime settimane in controtendenza rispetto alla debolezza del settore auto, messo in ginocchio dallo scandalo Volkswagen.
Dallo scorso 29 di settembre a ieri Fca, infatti, ha vantato un progresso del 31%. Ma nella seduta odierna, mentre il titolo del Cavallino debuttava a 60 dollari ad azione (otto dollari in più del prezzo di collocamento di 52 dollari, +15%), Fca ha perso terreno a Piazza Affari chiudendo la seduta con un pesante ribasso: -5,27%. Ma Fca non ha sofferto soltanto a Milano. Nel giorno del debutto di Ferrari a Wall Street, le azioni di Fca viaggiano in ribasso a New York perdendo oltre il 2% sul Nyse.
A pesare sul titolo Fca, oltre alla quotazione di Ferrari, c’è anche la multa proveniente dalla Commissione Ue che proprio oggi ha deciso sulla faccenda del Tax ruling condannando Fca e Starbucks a rimborsare circa 30 milioni di euro al governo del Lussemburgo e dell’Olanda.
Fuori dal New York Stock Exchange, Sergio Marchionne ha commentato che dopo la quotazione di Ferrari a Wall Street, per la controllante Fiat Chrysler Automobiles non cambia “niente. Continuiamo a fare le vetture senza avere la possibilità di appoggiarci perlomeno come immagine su un marchio di questo calibro. Torniamo a essere gli sfigati dell’auto”.