Exor, la holding del gruppo Agnelli, ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile consolidato in crescita di 233,2 milioni di euro, a 844,2 milioni (+38%). I risultati sono stati approvati dal cda, presieduto da John Elkann, riunitosi a Torino. Il trasferimento della sede in Olanda sarà completato entro fine dicembre. Al 30 settembre il valore degli attivi (Nav) supera i 12 mld di dollari, in calo del 9,6% rispetto al 31 dicembre 2015.
Nel terzo trimestre 2016 l’utile consolidato è pari a 413,9 milioni, con una variazione positiva di 22,2 milioni rispetto all’analogo periodo 2015. Il saldo della posizione finanziaria netta consolidata del Sistema Holding è negativo per 3,5 miliardi di euro rispetto al saldo positivo di 1,3 miliardi di fine 2015, a causa soprattutto dell’esborso per l’acquisizione di PartnerRe. Il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante ammonta a 10,4 miliardi con un incremento netto di 312,9 milioni rispetto a fine 2015.
Exor ha anche reso noto che, in occasione dell’assemblea straordinaria del 3 settembre, gli azionisti hanno approvato l’operazione di fusione transfrontaliera inversa per incorporazione di Exor in Exor Holding N.V., società olandese interamente controllata da Exor, che all’esito della fusione assumerà la denominazione di Exor N.V. e sarà la nuova società holding.
Per effetto della fusione, ogni azionista Exor riceverà un’azione ordinaria Exor Holding N.V, che attribuirà un diritto di voto per ogni azione Exor detenuta. Le azioni ordinarie Exor Holding N.V. saranno quotate esclusivamente sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana. Per ogni azione ordinaria Exor Holding N.V. detenuta ininterrottamente per 5 anni, gli azionisti avranno diritto a 5 diritti di voto, mentre per ogni azione ordinaria Exor Holding N.V. posseduta ininterrottamente per un periodo complessivo di 10 anni avranno diritto a 10 diritti di voto.
Si prevede che il perfezionamento della fusione e l’inizio delle negoziazioni sul Mta delle azioni ordinarie di Exor N.V. avvengano entro fine del dicembre 2016. La fusione, conclude la società, non avrà impatti sulle società controllate da Exor. A Piazza Affari i titoli Exor guadagnano poco più dell’1%.