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Exor, l’utile netto sale a 4,2 miliardi grazie a Stellantis e Ferrari. Dividendo da 100 milioni

Imagoeconomica

Exor, ha chiuso il 2023 con un utile consolidato di 4,2 miliardi di euro, sebbene con una lieve diminuzione di circa 33 milioni rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nonostante questo dato, il valore netto degli asset (Nav) per azione è salito del 32,7% nel corso dell’anno, superando l’Indice Msci World di un significativo margine del 15,1%. Questo notevole aumento è stato guidato principalmente dalle performance azionarie di Ferrari e Stellantis, due gioielli del portafoglio di Exor.

La holding della famiglia Agnelli-Elkann ha enfatizzato l’aumento della diversificazione del proprio portafoglio dopo la cessione di PartnerRe, con investimenti complessivi di 5,4 miliardi di euro nel corso del 2023. Questi investimenti, che comprendono società, progetti strategici e riacquisti di azioni proprie, hanno contribuito a mantenere un bilancio solido, con un rapporto loan to value (ltv) del 10% alla chiusura dell’esercizio.

Dividendo a quota 100 milioni

Exor ha proposto un dividendo di 0,46 euro per azione all’assemblea degli azionisti, un leggero aumento di due centesimi rispetto all’anno precedente. Se approvato, questo dividendo di circa 100 milioni di euro sarà corrisposto il 3 giugno, con benefici per gli azionisti a partire dal 31 maggio 2024.

Exor ha registrato un aumento del patrimonio netto consolidato a 23 miliardi e 268 milioni di euro, con un incremento di 2 miliardi e 641 milioni rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la posizione finanziaria netta consolidata è stata negativa per 3 miliardi e 968 milioni di euro, principalmente a causa di investimenti per 4 miliardi e 392 milioni di euro per gli investimenti effettuati e 996 milioni per il buyback di azioni, parzialmente compensati dai dividendi ricevuti per 835 milioni di euro.

Ferrari e Stellantis spingono i risultati di Exor

Analizzando il settore automobilistico, i dati evidenziano che al 31 dicembre il valore di Ferrari ha raggiunto i 13,5 miliardi di euro, registrando un notevole incremento del 52,5% rispetto all’anno precedente. In modo simile, Stellantis ha mostrato una crescita significativa, con il suo valore che si avvicina al 60% in più rispetto al 2022, raggiungendo i 9,5 miliardi di euro. Altri marchi nel portafoglio di Exor, come Cnh, Philips e Iveco, hanno seguito questa tendenza positiva, contribuendo complessivamente a consolidare il valore del portafoglio aziendale. Mentre per la Juventus, il 2023 è stato un anno di transizione sotto la nuova leadership del presidente Gianluca Ferrero. La società ha affrontato sfide giuridiche sia in Italia che in Europa. “La stagione 2023/24 è l’anno zero, in cui la società sta ponendo le fondamenta per il suo ritorno, sia dentro che fuori dal campo”, ha detto Elkan.

Ecco l’elenco delle partecipate e il loro contributo:

  • Ferrari: 13,562 miliardi di euro (+52,5%)
  • Stellantis: 9,505 miliardi di euro (+59,5%)
  • Cnh Industrial: 4,066 miliardi di euro (-26%)
  • Philips: 2,937 miliardi di euro
  • Iveco: 598 milioni di euro (+46,6%)
  • Juventus: 542 milioni di euro (+6,3%)
  • Altre aziende: 3,023 miliardi di euro (+0,4%)

Elkann: “Nei leader Stellantis lo stesso coraggio di Marchionne”

Il presidente di Exor ha ricordato con rispetto il compianto Sergio Marchionne, sottolineando che il coraggio e la visione di Marchionne vivono ancora nella leadership attuale di Stellantis Elkann ha ricordato quando “nel giugno del 2004 Sergio era stato nominato ad di Fiat” l’azienda “era sull’orlo della bancarotta. Quando rifletto su dove siamo oggi, sono molto grato a Sergio per averci mostrato che l’impossibile è possibile: oggi vediamo lo stesso coraggio e la stessa tenacia nella leadership e nelle persone di Stellantis”.

“Da quando Exor è diventata azionista di maggioranza in Gedi nel 2020, il focus della media company si è spostato verso il digitale, una soluzione più adatta per le sue testate nazionali. Di conseguenza, quasi tutti i giornali locali sono stati venduti, ultimo tra questi Il Secolo XIX”, ha proseguito il numeno uno di Exor. La società ha quindi focalizzato le sue attività di trasformazione digitale sulle sue principali testate giornalistiche come La Repubblica e La Stampa.

Exor diventa Investment Entity: ecco cosa cambia

A partire dal 1° gennaio 2024, Exor cambierà il modo in cui riporta i suoi conti diventando un “Investment Entity” secondo le regole internazionali contabili (IFRS 10). Questa evoluzione riflette il cambiamento nel profilo e nella composizione del suo portafoglio negli ultimi anni, nonché le modifiche nel processo decisionale legato all’allocazione del capitale basata sul fair value.

Questo significa che le decisioni su dove investire i soldi sono ora basate sul valore reale degli investimenti, anziché su altri criteri.

In pratica, ciò che cambierà è che Exor non includerà più nel suo bilancio le società in cui ha investito come prima. Al contrario, queste società saranno valutate e riportate nel bilancio di Exor basandosi sul loro valore reale. Solo le società che offrono servizi diretti e supporto all’Investment Entity saranno ancora mostrate nei conti di Exor.

Questo cambiamento influenzerà notevolmente la presentazione dei conti di Exor, e vedremo i primi effetti di questa modifica nei risultati che verranno comunicati nel corso del 2024.

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