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Exor investe ancora in Philips: la famiglia Agnelli sale al 17,5% del capitale e può arrivare fino al 20%

Imagoeconomica

Exor rafforza il suo controllo su Philips, salendo al 17,51% del capitale. La famiglia Agnelli ha aumentato progressivamente la sua partecipazione nel gruppo olandese, che ha recentemente focalizzato la sua attività su apparecchiature e dispositivi medici, abbandonando l’elettronica di consumo e l’illuminazione.

Se da un lato Philips ha visto il proprio titolo salire dell’1,18% mercoledì in seguito alla notizia, dall’altro oggi registra una perdita dello 0,5%.

Exor può salire fine al 20% di Philips

La holding della famiglia Agnelli ha iniziato il suo ingresso nel gruppo olandese Philips ad agosto 2023, acquisendo inizialmente il 15% per circa 2,6 miliardi di euro, aumentato poi al 16,1% a maggio. Ora, secondo le ultime comunicazioni alla Security and Exchange Commission (Sec), Exor ha rafforzato ulteriormente la sua posizione, acquisendo 19,5 milioni di azioni per circa 481 milioni di euro, portando l’investimento totale a circa 3,3 miliardi di euro, valutato attualmente a circa 4,2 miliardi di euro secondo i prezzi di mercato.

L’ingresso di Exor è stato avviato attraverso acquisti diretti sul mercato e un accordo con un’importante istituzione finanziaria, come riferito da Il Sole 24 Ore. Questo accordo includeva la nomina di un rappresentante di Exor nel consiglio di sorveglianza di Philips, sottolineando l’impegno della holding come investitore di minoranza a lungo termine. Già nell’agosto 2023, nell’ambito di questo accordo, Exor aveva ottenuto il diritto di incrementare la sua partecipazione fino al 20% del capitale ordinario circolante di Philips.

Roy Jacobs, amministratore delegato di Royal Philips, aveva accolto positivamente l’investimento di Exor, “La sua prospettiva di lungo termine e la crescente attenzione per la salute e la tecnologia si sposano bene con la nostra strategia e con il notevole potenziale di creazione di valore. Accogliamo Exor come investitore di lungo termine in Philips, dato il suo successo e la chiara strategia di crescita nei settori della salute e della tecnologia”.

Nonostante le sfide legali negli Stati Uniti legate ai dispositivi di respirazione Respironics, che hanno visto Philips impegnarsi con un esborso di 1,1 miliardi di dollari per risolvere le controversie, Exor resta fiducioso nel futuro del gruppo.

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