E’ testa a testa sul fatturato fra Eni ed Exor. A fine 2012 il colosso pubblico dell’energia era ancora il primo gruppo italiano per giro d’affari, seguito dalla holding della famiglia Agnelli, ma nei primi sei mesi del 2014 è avvenuto il sorpasso che ha invertito le posizioni sul podio. E’ quanto risulta da un’indagine di Mediobanca sui bilanci di 3.533 società italiane.
Nel dettaglio, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Piazzetta Cuccia, alla fine dell’anno scorso i ricavi di Eni erano scesi del 9,8% rispetto al 2012, da 127,2 a 114,7 miliardi, mentre quelli di Exor erano saliti del 2,8%, a 113,7 miliardi (di cui 54,3 in capo a Chrysler), appena un miliardo sotto il cane a sei zampe. Ma nella prima metà del 2014 il gruppo Exor ha realizzato il sorpasso, mettendo a segno vendite a 58,1 miliardi contro i 56,6 miliardi di Eni, per un distacco del 2,7%. Se la tendenza sarà confermata sull’intero 2014, il gigante petrolifero perderà il primato dopo un decennio di supremazia.
Tornando alla classifica relativa a fine 2013 (che prende in considerazione solo le società con sede in Italia), in terza posizione si colloca Enel con 78,1 miliardi di fatturato, un dato inferiore agli 86,8 miliardi registrati dalla sola Fiat (controllata da Exor). Fuori dal podio le sorprese non mancano. Ecco le successive posizioni:
4) GSE, società pubblica che svolge attività di compravendita di energia elettrica, segna vendite per 34,3 miliardi.
5) Telecom Italia cede il 20,6% (-8,8 su base omogenea), a 22,9 miliardi (-10% il fatturato nazionale, -35,4% quello estero principalmente per la cessione di Telecom Argentina).
6) Finmeccanica perde il 6,9% del fatturato su base annua, accusando una flessione nelle vendite sia nazionali (-9,3%) sia estere (-6,3%).
7) Edison, con ricavi in crescita del 2,7%, sale dalla nona alla settima posizione.
8) Esso Italiana scende di un gradino dopo un calo delle vendite pari all’8,7%, che le fa perdere quasi tutto il vantaggio sulla nona piazza, pari a oltre un miliardo a fine 2012.
9) Edizione dei Benetton subisce una contrazione dello 0,6% sul 2012 e perde una posizione. La tenuta delle controllate Autogrill e World Duty Free e la crescita delle autostrade (+5,1%), hanno fatto fronte all’ulteriore caduta dell’11,5% dell’abbigliamento, ridottosi a 1,6 miliardi, il 13% dei ricavi complessivi del gruppo. Il peso dell’abbigliamento è destinato a ridursi ancora con il consolidamento di Gemina (AdR) dal 2014. Nel 2013 le attività aeroportuali hanno fatturato 664 milioni e avrebbero portato il fatturato di Edizione a oltre 12,9 miliardi, in settima posizione.
10) Saras non si muove in classifica pur registrando un fatturato in calo del 6%, con un +8,7% italiano e un -17,2% estero.
11) Poste Italiane restano undicesime nonostante la flessione del 2,6% abbia portato il fatturato a 9,4 miliardi. Ma se i premi assicurativi del gruppo (13,2 miliardi) fossero sommati ai ricavi postali e finanziari, il gruppo avrebbe un giro d’affari da 22,6 miliardi, sesto assoluto nel rank 2013, davanti a Finmeccanica. Poste Vita è il terzo polo assicurativo nazionale dopo Generali e Unipol, mentre le attività del Banco Posta ne farebbero l’ottava banca italiana per provvista da clientela (44 miliardi) davanti a Mediobanca. I soli ricavi postali, pari a circa 4,3 miliardi, collocherebbero le Poste in 29esima posizione.
12) Kuwait Petroleum sale di una posizione per l’uscita di Erg (passata alla posizione 22 con 5,3 miliardi di vendite, in contrazione del 35,5% per la cessione della raffineria Isab al gruppo russo Lukoil).
13) Ferrovie dello Stato recupera tre posizioni con ricavi per 7,6 miliardi, in crescita dell’1,2%.
14) Luxottica sale dal 17esimo posto grazie a un fatturato da 7,3 miliardi, in crescita del 3,2%. Per il gruppo di Del Vecchio il mercato domestico conta meno del 20%, ma ha segnato un recupero del 9,5% che si è aggiunto al +1,8% dell’estero.
15) Prysmian scende di una casella con un fatturato a 7,3 miliardi (-7,3% sul 2012). I ricavi domestici che, come l’anno precedente, hanno fatto meglio di quelli esteri (+2,3% rispetto a -8,7%).
16) I supermercati di Caprotti risalgono due gradini con la Supermarkets Italiani (+0,8% sul 2012 e vendite per 6,8 miliardi).
17) TotalErg perde invece due posizioni con una flessione del fatturato pari al 18,7% su base annua.
18) Pirelli & C. passa da 20esima a 18esima grazie a una crescita dell’1,2% del fatturato che arriva per il 94% dai mercati esteri.
19) Ge Italia Holding (già Nuovo Pignone) è l’unica new entry della Top20 e si piazza in 19esima arrivando dalla 29esima (+39,9% sul 2012) grazie all’ampliamento del perimetro di consolidamento (Sondex e GE Avio).
20) A2A chiude la Top20 con un fatturato in calo del 14,2%.
Per le note vicende, la classifica ha perso dallo scorso anno il gruppo Riva Fire (che controlla Ilva), 11esimo nel 2011 con vendite superiori ai dieci miliardi di euro. In sintesi, nella Top20 vi è un solo nuovo ingresso, quello della Ge Italia Holding, e una sola uscita, quella di Erg. Nove delle prime venti società appartengono al settore energetico (petrolifero o energia elettrica), cinque alla gestione di infrastrutture o ai servizi (di telecomunicazioni, di ristorazione, postali, distributivi o di trasporto), e solo sei gruppi operano nella manifattura (Fiat/Exor, Finmeccanica, Luxottica, Prysmian, Pirelli e Ge Italia). Sette gruppi sono a proprietà pubblica, otto includendo Edison che fa capo a EdF. Quelli a controllo straniero sono cinque.