Dopo 54 anni di permanenza, Exor dice addio a Piazza Affari. È efficace martedì 27 settembre, il delisting da Euronext Milan. A partire da oggi, dunque, le azioni della holding controllata dalla famiglia Agnelli-Elkann saranno quotate solo ad Amsterdam, dove hanno debuttato lo scorso 12 agosto.
I motivi dell’addio di Exor a Piazza Affari
A fine luglio la cassaforte della famiglia Agnelli che detiene partecipazioni in Ferrari, Stellantis, Cnh Industrial e Iveco aveva annunciato l’intenzione di quotarsi in Olanda per “allineare la Borsa di quotazione della società con la propria struttura legale di holding olandese” e il conseguente futuro addio di Exor a Piazza Affari. Non solo, grazie al “trasloco” ad Amsterdam del titolo, l’assetto organizzativo è più semplice, perché la società è soggetta alla vigilanza di un solo ente regolatore nazionale: la Dutch Authority for the Financial Markets (Afm). Fino a ieri, invece, Exor era soggetta anche alla supervisione della Consob.
Exor: la Borsa di Milano perde uno dei suoi pezzi da novanta
La storia d’amore tra Exor e la Borsa di Milano è stata molto lunga. Le azioni infatti avevano debuttato a Piazza Affari nel 1968. Dopo 53 anni, Milano perde uno dei suoi pezzi da novanta. Con una capitalizzazione di 16 miliardi di euro, Exor era infatti al 13esimo posto nella classifica dei titoli per market cap. Ad Amsterdam “se la vedrà” con diversi colossi industriali europei, tra i quali Shell, Philips, Asml e Unilever.
Sulla Borsa di Amsterdam, il titolo è vittima delle prese di beneficio dopo il rally di ieri (+5,5%) e cede l’1,91% a 63,74 euro.