È arrivato il giorno del debutto di Exor sulla Borsa di Amsterdam. I titoli della holding della famiglia Agnelli-Elkann guadagnano l’1,15% a 66,88 euro a Milano e l’1,33% a 67 euro sul listino olandese.
Lo sbarco di Exor sulla Borsa di Amsterdam
A fine luglio Exor aveva annunciato l’intenzione di quotarsi in Olanda per “allineare la Borsa di quotazione della società con la propria struttura legale di holding olandese” e il conseguente futuro addio a Piazza Affari. Non a caso, proprio oggi, Exor ha formalizzato la richiesta di delisting dal listino milanese. Per l’uscita, in base al regolamento di Borsa Italiana, sarà necessario attendere circa 45 giorni dalla richiesta presentata dalla società. Per oltre un mese, quindi, i titoli resteranno quotati su entrambi i listini. Poi, Exor diventerà l’ennesimo pezzo da novanta a dire a lasciare Piazza Affari dopo Autogrill, Cerved, Luxottica, ecc.
“Exor è una bella aggiunta alla pattuglia di società di investimento quotate ad Amsterdam e in Belgio”, ha commentato Jean-Paul van Oudheusden, dutch market analyst di eToro.
Exor, l’obiettivo è entrare nell’Aex
Dopo il debutto, l’obiettivo di Exor è ora quello di entrare nell’Aex, l’indice che ospita le 25 azioni più grandi e più attivamente negoziate su Euronext Amsterdam e che rappresenta l’indicatore più utilizzato del mercato azionario olandese. Ci sarà però da aspettare qualche mese. I principali indici di Euronext Amsterdam (AEX, AMX e AScX) sono rivisti su base trimestrale. Il primo momento in cui Exor potrà essere presa in considerazione per l’inclusione in uno di questi indici sarà durante la revisione trimestrale di dicembre 2022.
Secondo dati della stessa Borsa di Amsterdam, al 30 giugno 2022, l’indice Aex aveva una capitalizzazione totale di 1.038 miliardi di euro, con un flottante di 894 miliardi di euro. La capitalizzazione media era di 41,1 miliardi di euro e quella mediana di 18,9 miliardi di euro. Quattro le stelle del listino: Unilever (che pesa il 15% dell’intero indice), ASML e Shell (il 14% ognuno) e Prosus (l’8%).
Exor ha attualmente una capitalizzazione di mercato superiore ai 15 miliardi di euro, con la famiglia Agnelli che dovrebbe mantenere una quota di controllo del 52%. “La percentuale di azioni liberamente negoziabili sarà al massimo del 44% – commenta Jean-Paul van Oudheusden, Dutch market analyst di eToro – Ma anche in questo caso, il valore di mercato che conta per una possibile inclusione nell’indice AEX è attualmente più grande di quello di BE Semiconductor Industries, Signify e Just Eat Takeaway. Per ottenere un posto nell’indice AEX, Exor deve soddisfare una serie di condizioni”.