Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla Fiat Chrysler e altre partecipate, ha chiuso il primo semestre con utile netto attribuibile ai soci a 430,3 milioni di euro, da 219,3 milioni dello stesso periodo del 2015. La variazione positiva di 211 milioni è da addebitare all’incremento della quota nel risultato delle partecipate (267,4 milioni, di cui 151,7 milioni relativi al primo consolidamento di PartnerRe), ai maggiori dividendi incassati (16,6 milioni, di cui 16,1 milioni distribuiti da PartnerRe prima dell’acquisizione del controllo) nonché a altre variazioni nette positive (0,8 milioni).
Lo comunica la società, aggiungendo che il Nav (Net added value) al 30 giugno di quest’anno si attesta a 11,501 miliardi di dollari da 13,355 miliardi da fine 2015.
Il debito netto del gruppo a fine giugno è negativo per 3,606 miliardi da un saldo positivo di 1,336 miliardi a fine 2015. L’aumento del passivo è legato all’acquisizione di PartnerRe. Il rating di lungo e di breve termine di Standard & Poor’s su Exor è BBB+ e A-2 con outlook negativo.
La società prevede un risultato positivo nel 2016. A Piazza Affari dopo questi conti e l’outlook il titolo Exor cede il 2,08% a 35,81 euro, testando il minimo intraday a 35,46 euro. Il rating di lungo e di breve termine di Standard & Poor’s su Exor è BBB+ e A-2 con outlook negativo.