Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi un decreto legge volto a tutelare le aziende creditrici dell’indotto ex Ilva. Il decreto, secondo quanto si apprende, si compone di cinque articoli: si va dalle misure per agevolare l’accesso al Fondo di garanzia per le Pmi alle disposizioni per contenere i tassi di interesse sui finanziamenti. L’articolo 3 stabilisce la pre-deducibilità assoluta dei crediti delle imprese dell’indotto o degli istituti finanziari che li hanno acquistati, riferiti a prestazioni rese senza soluzione di continuità fino alla data in cui è disposta l’amministrazione straordinaria. Previste anche altre misure per la cassa integrazione.
Sei settimane di integrazione salariale per i lavoratori
Nella bozza si legge anche che i dipendenti delle aziende che sospendono o riducono l’attività lavorativa a causa della crisi dell’ex Ilva hanno diritto al trattamento di integrazione salariale, con relativa contribuzione retributiva, per un periodo non superiore a sei settimane.
Cosa prevede la bozza del decreto legge
Alle piccole e medie imprese che incontrano “difficoltà di accesso al credito a causa dell’aggravamento della posizione debitoria di aziende committenti che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale” e che sono “ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria” viene concesso l’accesso al fondo di garanzia. Lo prevede la bozza del dl contenente ‘Disposizioni urgenti a tutela dell’indotto delle grandi imprese in stato di insolvenza ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria’, pensato per aiutare l’indotto dell’ex Ilva.
Il fondo dispone di circa 5,4 miliardi di euro – specifica la relazione tecnica – assegnati nel bilancio 2024 del ministero delle Imprese e del made in Italy. Nel perimetro del provvedimento rientrano le aziende che con l’impresa in difficoltà hanno realizzato nell’ultimo biennio il 70% del loro fatturato totale. Il funzionamento del fondo prevede una garanzia dell’80% dell’importo dell’operazione finanziaria, nel caso di garanzia diretta”, quota che sale “al 90% nel caso di riassicurazione”
I crediti vantati dalle imprese, o dai cessionari, sono prededucibili, specifica il testo, se anteriori all’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria ove riferiti a “prestazioni di beni e servizi, anche di autotrasporto e movimentazione di attrezzature, beni, prodotti e personale, strumentali a consentire al funzionalità produttiva degli impianti”.
Ai lavoratori subordinati, impiegati alle dipendenze di datori di lavoro del settore privato che sospendono o riducono l’attività lavorativa in conseguenza della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa del committente, viene riconosciuta per li 2024 dall’Inps “una integrazione al reddito, con relativa contribuzione figurativa per un periodo non superiore a sei settimane”.
Crediti cedibili a Mcc
L’operazione salva-creditori prevede anche il coinvolgimento di Sace e Mediocredito Centrale. Quest’ultima acquisirà i crediti certificati a condizione di mercato. Sace – riporta il Sole 24 Ore – offrirà garanzia finanziaria a condizioni di mercato, fino al 70% di un importo massimo di crediti pari a 150 milioni, a favore del cessionario o dei cessionari se altri si aggiungeranno.