Salta, di nuovo, lo scudo penale per ArcelorMittal. Dopo una riunione interna alla maggioranza, il Governo ha deciso di dare parere favorevole all’emendamento del M5S che prevede la soppressione dell’articolo 14 del decreto Imprese che approderà al Senato il 22 ottobre. Alla base della decisione ci sarebbero i fortissimi dissensi interni al Movimento, con 17 senatori che avevano minacciato di non votare la fiducia al provvedimento se al suo interno ci fossero state le tutele per i vertici dell’ex Ilva.
La decisione del Governo ha mandato su tutte le furie i sindacati: “La scelta di modificare nuovamente lo scudo penale per i lavoratori ArcelorMittal dimostra un atteggiamento schizofrenico del Governo, che in modo maldestro cerca di recuperare voti su Taranto ma in realtà fornisce un buon alibi all’azienda per andar via. L’approccio terrapiattista elettoralistico sulle questioni industriali fa male ad ambiente, lavoratori e imprese. Un capolavoro”. Questo il duro commento del segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli.
“Immaginavamo che la soluzione trovata nel dl imprese potesse essere un punto di equilibrio. Metterla adesso in discussione rischia di aprire ad una fase di ulteriore incertezza” ha affermato il segretario nazionale della Fiom Cgil, Gianni Venturi. “C’è preoccupazione. Non si tratta di dare immunità nè tanto meno di impunità ma di tutele legali che accompagnano un processo di riconversione ambientale degli impianti”, ha spiegato il sindacalista..
Secondo quanto promesso dal Governo lo scudo dovrebbe essere rimodulato e ripresentato attraverso una misura ad hoc nelle prossime settimane. Il Governo ha assicurato “tempestività”, ma la possibile reazione di ArcelorMittal, che in passato aveva minacciato di andarsene da Taranto proprio in seguito alla cancellazione dell’immunità dal decreto Crescita (la misura per questo motivo è poi confluita nel decreto Imprese), preoccupa i sindacati.
Da sottolineare che l’articolo 14 rappresentava già una misura di compromesso rispetto a quanto previsto in precedenza. Con il decreto imprese infatti non era stata reitrodotta l’immunità totale, ma era stato garantito un sistema di sistema di tutele legali “a scadenza”, legate al rispetto del piano ambientale. Traduzione: se Arcelor Mittal avesse rispattato tempistiche, criteri e modalità di esecuzione del piano ambientale, avrebbe potuto beneficiare delle tutele. Tutele che oggi vengono stralciate dal decreto Imprese.