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Ex Ilva, Governo-Arcelor verso un accordo, udienza rinviata

Imagoeconomica

Progressi nella trattativa tra il Governo e ArcelorMittal sul futuro dell’ex Ilva di Taranto. Il giudice civile del Tribunale di Milano, Claudio Marangoni, ha rinviato l’udienza sul ricorso dei commissari Ilva al prossimo 6 marzo allo scopo di consentire alle due parti di continuare i negoziati che, secondo le previsioni, dovrebbero portare a un accordo da firmare entro fine febbraio.

“Chiediamo concordemente il rinvio al 28 febbraio per raggiungere un accordo e completare il negoziato”, è stato annunciato nella mattinata del 7 febbraio. ArcelorMittal e i commissari dell’ex Ilva hanno infatti raggiunto un’intesa per proseguire la negoziazione “fino al 28-29 febbraio“, ha spiegato prima dell’udienza l’avvocato Ferdinando Emanuele, legale del gruppo franco indiano. Se l’accordo arriverà in tempo, il procedimento sarà chiuso alla luce della cessata materia del contendere dato che Arcelor ritirerà l’atto di citazione e i commissari ex Ilva ritireranno il ricorso.

Molti i punti ancora da approfondire prima di potere cantare vittoria, a partire dagli esuberi: a dicembre Mittal aveva chiesto 4.700 uscite per poi scendere a 3.500. Entrambe le proposte sono state respinte dal Governo. Da capire inoltre quale sarà il ruolo della newco e come si configurerà il probabile ingresso dello Stato nell’azienda.

Secondo il Sole 24 Ore l’intesa potrebbe contenere anche una clausola d’uscita per ArcelorMittal. In base alle previsioni, dal 1° al 30 novembre 2020 il gruppo dell’acciaio avrà la possibilità di lasciare Taranto versando mezzo miliardo di euro e lasciando il controllo dell’azienda in mano pubblica.

Il legale di Arcelor però rassicura: “Ci sono le basi per arrivare a un accordo, ArcelorMittal resterà a Taranto”, ha dichiarato l’avvocato Roberto Bonsignore al termine dell’udienza al tribunale. Il legale ha rilasciato la dichiarazione al fianco di Lucia Morselli, amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, che ha fatto rispondere l’avvocato alle domande dei giornalisti. “Il lavoro fatto è un bene e ci permette di passare alla fase legale per la messa a punto della fase contrattuale”, ha aggiunto, spiegando che in aula la società ha confermato l’impegno a “continuare la produzione a Taranto”.

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Categories: Economia e Imprese