La Commissione europea vede di buon occhio la creazione di un polo dell’idrogeno nell’ex Ilva– oggi Acciaierie d’Italia- a Taranto. Assicura sostegno finanziario e attenzione strategica nell’ambito della transizione verde. Se la voce del vicepresidente della Commissione UE e commissario per il Green Deal, Frans Timmermans è tra le più autorevoli in Europa e conferma quello che si sta facendo in Puglia, vuol dire che la strada per lo stabilimento è quella giusta. I problemi non mancano e non mancheranno nei prossimi mesi, ma vanno gestiti. Soprattutto perché la capacità di rendere Taranto un modello di sviluppo e di economia sostenibile, è molto praticabile. Timmermans lo ha detto in un confronto con gli abitanti, invitato dall’Associazione Asvis al Festival dello sviluppo sostenibile . “L’idrogeno sarà essenziale per l’economia futura dell’Europa, in particolare per immagazzinare e trasportare energia verde” è il suo pensiero, espresso anche al Parlamento europeo pochi giorni fa. “Credo nell’idrogeno verde come forza trainante del nostro futuro. Per questo è il momento di ripensare la struttura industriale in chiave sostenibile”. L’Italia dovrebbe mostrare più convinzione su progetti di lungo periodo che comportano sacrifici, ma hanno dentro la speranza. “ Non c’è Paese più capace di fare questo dell’Italia – dice Timmermans – anche se a volte vorrei che ci fosse un po’ più di ottimismo e convinzione nella forza di questo Paese”.
Taranto sarà polo dell’idrogeno
Il ragionamento del Commissario è che dopo le trasformazioni nel tessuto economico e sociale provocate dal Covid, la battaglia contro gli effetti climatici si fa a tutti i livelli: mondiale, europeo e locale. Per le acciaierie l’Unione europea avrà sempre bisogno di acciaio ed è necessario produrlo dentro i confini europei. L’impostazione sull’industria di base esclude legami duraturi con Paesi fuori dall’Unione. E’ la ragione per la quale Bruxelles considera ancora strategica la riconversione produttiva delle grandi aziende. L’ex Ilva è tra queste, per cui “l’acciaio deve diventare verde e deve utilizzare una energia pulita, che sarebbe l’elettricità dell’eolico, del fotovoltaico ma anche l’idrogeno”. In questo modo ci sarà futuro e si creeranno posti di lavoro.
TIMMERMANS: STESSA VISIONE DEL PRESIDENTE BERNABE’
Il quadro tracciato da Timmermans coincide con ciò che sostiene il Presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè. Il sostegno finanziario della Commissione c’è, a condizione che il nuovo corso si faccia insieme a istituzioni e cittadini : “Se lo facciamo insieme con l’industria, le autorità locali, regionali e nazionali ci arriviamo, ce la facciamo”. La contrapposizione tra ambiente e lavoro? E’ una falsa opposizione come se le azioni per il clima e l’ ambiente fossero a sfavore degli interessi dei lavoratori. Bisogna dimostrare che esiste un mondo del lavoro pulito e migliorare l’ambiente. “Taranto è la città che può diventare il simbolo di questo processo” ha detto Timmermans. Il fattore tempo è essenziale per impiegare al meglio oltre 800 milioni di euro per la riconversione verde e abbassare la dipendenza dalle fonti fossili. Nell’incontro non sono mancati accenti personali sul futuro dell’Europa e di ciò che lasceremo alle future generazioni : “Sono padre e sono nonno e non voglio sacrificare neanche un bambino. Dobbiamo avere la forza non di eliminare, ma di ripensare la nostra industria e darle un futuro sostenibile». Le Acciaierie d’Italia, nella trasparenza e con il consenso dei lavoratori, sono pronte.IL