Giornata campale per l’ex Ilva di Taranto. Stamattina – 14 novembre – il Governatore della Puglia Michele Emiliano, riportando un colloquio avuto con la nuova Ad del gruppo franco-indiano, Lucia Morselli, aveva fatto sperare in un piccola apertura da parte di ArcelorMittal, affermando che la manager gli aveva fornito garanzie “sull’intenzione di continuare a gestire” l’ex Ilva “nel miglior modo possibile almeno fino a maggio”. Poche ore dopo, fonti vicine alla società avevano smentito categoricamente la notizia. A conferma di ciò la società ha comunicato ai sindacati il piano di fermate degli altoforni: l’altoforno 2 si fermerà il 12 dicembre, il 4 il 30 dicembre. Stop il 15 gennaio per l’altoforno 1 mentre il treno nastri 2 sarà chiuso per mancanza di ordini già questo mese, tra il 26 e il 28 novembre. Programmata anche la chiusura di cokerie e centrali elettriche, mentre altri impianti come il Treno lamiere e una delle due linee di agglomerazione sono già fermi. Riassumendo: per ArcelorMittal a gennaio si chiude.
Durante l’incontro con i sindacati, Morselli ha chiarito inoltre che “l’azienda rispetterà tutti gli impegni, a partire dal pagamento delle spettanze previste dal contratto di appalto”, fanno sapere le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm.
“Se ancora non fosse chiaro la situazione sta precipitando in un quadro sempre più drammatico che non consente ulteriori tatticismi della politica”, ha affermato il segretario Generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli.
I sindacati attendono adesso notizie sul futuro degli oltre 10mila lavoratori dell’ex Ilva. Venerdì 15 novembre è in programma al ministero dello Sviluppo economico un incontro fra il ministro Stefano Patuanelli, l’ad Lucia Morselli e i leader dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm. Dal Governo per adesso nessuna soluzione. Anzi, il 13 novembre, il Presidente del Consiglio Conte ha fatto sapere che il consiglio dei ministri convocato proprio per affrontare il caos Ilva, inizialmente in programma per il 15 novembre, si terrà la settimana prossima.