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Ex Ilva: ArcelorMittal annuncia la Cigs per 3.500 dipendenti

Imagoeconomica

Mossa a sorpresa di ArcelorMittal che ha convocato i sindacati annunciato la cassa integrazione per 3.500 dipendenti dopo la decisione del tribunale di Taranto di respingere la proroga chiesta dai commissari sull’uso dell’Altoforno 2. La notizia è stata anticipata dal Sole 24 Ore e confermata dalla Fim Cisl Brindisi-Taranto. “L’azienda ha informato le organizzazioni sindacali che, in seguito al rigetto dell’istanza avanzata dai Commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria di proroga allo spegnimento di Afo2, a breve invieranno alle stesse l’avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria per 3.500 unità”. Il sindacato ha precisato inoltre che “nelle 3.500 unità sono compresi i 1.273 che sarebbero stati collocati in Cigo (Cassa Integrazione ordinaria, ndr.)”. Da sottolineare che a Taranto al momento lavorano 8.200 addetti.

Nel frattempo i commissari straordinari dell’Ilva stanno valutando un ricorso al Tribunale d’Appello contro la decisione presa ieri, 10 dicembre, dal giudice Francesco Maccagnano.

La possibilità di usare l’Altoforno 2 scadrà venerdì 13 dicembre. L’impianto è stato più volte sequestrato (e dissequestrato) in seguito all’incidente del 2015, costato la vita all’operaio Alessandro Morricella.

Per il momento ArcelorMittal non ha indicato quando sarà avviata la cassa integrazione straordinaria, né quanto durerà, né quali impianti saranno interessati: “È solo una provocazione bella e buona – dichiarano Biagio Prisciano e Vincenzo La Neve della Fim Cisl – perché ArcelorMittal nemmeno attende il prosieguo degli atti della magistratura, nemmeno attende l’esito dell’impugnazione che Ilva in amministrazione straordinaria farà al Tribunale del Riesame contro il rifiuto della proroga da parte del giudice Maccagnano, che già si porta avanti e parte con una massiccia richiesta di cassa integrazione. Adesso basta: Mittal e Governo non hanno proprio capito che di esuberi non vogliamo sentire parlare”.

“È bene ricordare che l’intervento della magistratura sull’Altoforno 2 avviene dopo l’incidente mortale di Alessandro Morricella accaduto nel 2015 – commenta Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl – Il Tribunale aveva dato 3 mesi per ottemperare alle prescrizioni: il Governo di allora aveva chiesto giustamente più tempo, un anno. Dopo 4 anni non è stato fatto nulla e si chiedono altri 16 mesi. Ora sarebbe utile verificare perché i Commissari non hanno fatto nulla (neanche impugnato le ordinanze) e se il custode giudiziario ha segnalato le inadempienze”.

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Categories: Economia e Imprese