Il piano di ripartenza dell’ex Ilva si articola in tre fasi: fase “cantiere”, fase a 1 altoforno con gestione ordinata e fase a 2 altoforni con gestione ordinata. Così Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria in una nota dopo l’incontro con i sindacati di categoria, spiegando che i “pilastri” su cui si basa il progetto di rilancio sono: il ripristino impianti individuati, con un intervento economico intorno ai 400 milioni di euro (80% a Taranto); gestione di un piano di produzione che parte da 1,5 milioni di tonnellate/anno ed arriva dopo l’estate a 4 milioni di tonnellate/anno, con l’avvio del secondo altoforno a Taranto.
Ex Ilva, un piano per la ripartenza
Sempre a Taranto sarà attivo un treno di laminazione a caldo, mentre tutto il laminato a freddo andrà a Genova, raggiungendo dopo l’estate 450.000 tonnellate l’anno e 600.000 tonnellate l’anno a Novi Ligure; quindi una organizzazione snella ed efficiente ed infine una gestione equilibrata e solidale della forza lavoro, anche attraverso un programma specifico di miglioramento delle competenze e della professionalità dei lavoratori. Per raggiungere gli obiettivi preposti nel piano di ripartenza, Adi “auspica una forte collaborazione e partecipazione di tutte le parti coinvolte”. E a tal fine l’azienda “ha individuato una serie di strumenti che verranno declinati dettagliatamente, con l’obiettivo di raggiungere un accordo formale con i sindacati entrò metà giugno”.