Nel gennaio 2022 saranno avviate le prime celle elettrolitiche, mentre ad ottobre 2021 i primi prodotti potranno essere messi in fonderia e a regime la fabbrica di alluminio di primario di Portovesme, nel Sulcis, potrebbe arrivare a contare 370 lavoratori.
Questo il sunto del piano industriale presentato dai vertici di Sider Alloys alla sottosegretaria al Mise Todde, al ministero del Lavoro, Invitalia, Regione Sardegna e sindacati. Per mercoledì prossimo è in programma la prima riunione tecnica dell’azienda che ha confermato l’investimento di circa 150 milioni per il revamping dello stabilimento sardo.
Nel frattempo da lunedì 14 rientreranno nello stabilimento i lavoratori in cig Covid: 31 interni e 22 su 30 dell’impresa di manutenzioni controllata Gms.
“Dopo l’accordo sul prezzo dell’energia siglato lo scorso 22 luglio tra Sider Alloys ed Enel che aveva rappresentato un passo avanti verso il rilancio dello stabilimento, la ripresa delle attività produttive del sito di Portovesme e il revamping delle linee, dopo anni difficilissimi, oggi l’azienda ci ha presentato il piano industriale aggiornato con gli investimenti previsti”, fa sapere il segretario nazionale della Fim Cisl, Valerio D’Alò che vede le ultime novità arrivate dalla Sardegna come un “segnale positivo” sia per i lavoratori in cassa integrazione, che saranno richiamati nei prossimi giorni, che per quelli in mobilità, che potrebbero finalmente tornare a lavorare.
“Per i lavoratori in mobilità – spiega D’Alò – si è deciso di convocare un tavolo al ministero del Lavoro per il problema della scadenza della proroga e un possibile intervento sugli esigui importi erogati ai lavoratori”.
Il sindacalista informa inoltre che “questa mattina a Governo e azienda abbiamo posto interrogativi in merito alla questione dell’energia, circa l’interrompibilità e le agevolazioni ETS (Emissions Trading Scheme) che sono stati confermati e che pertanto non saranno motivo di rallentamento del piano. Abbiamo chiesto inoltre chiarimenti sulla ripartenza della fonderia poiché il mercato dell’approvvigionamento del rottame è in crisi a livello globale”.