Torna sui mercati l’incubo Evergrande. Il colosso immobiliare cinese da 300 miliardi di dollari di debiti ha ceduto a Hong Jong il 13,78% del suo valore, toccando i minimi da undici anni.
A innescare la pioggia di vendite è stata la nota diffusa venerdì, con la quale la società ha comunicato l’intenzione di “lavorare attivamente” coi creditori offshore su un piano di ristrutturazione, aggiungendo però che “non vi è alcuna garanzia che il gruppo disporrà di fondi sufficienti per continuare ad adempiere ai propri obblighi finanziari”. Lo sviluppatore immobiliare ha ricevuto una richiesta per adempiere ai propri obblighi ai sensi di una garanzia per un importo di circa 260 milioni di dollari. In base a quanto rivelato da Bloomberg, l’azienda deve ancora rimborsare 82,5 milioni di dollari e potrebbe non essere in grado di farlo.
Dopo la diffusione della nota il presidente e fondatore di Evergrande, Hui Ka Yan, è stato convocato dal governo di Guangdong che ha concordato, su richiesta della compagnia, di inviare un gruppo di lavoro per supervisionare la gestione del rischio. Separatamente, Evergrande ha fatto sapere di stare esplorando varie soluzioni, “compresi, ma non solo, il rinnovo e l’estensione dei prestiti e la cessione di attività”.
Evergrande continua a pagare le nuove politiche messe in campo dal presidente cinese, Xi Jinping, per mettere un freno alla speculazione e all’indebitamento del settore immobiliare, arrivati entrambi a un livello elevatissimo. La società, una delle più grandi del comparto immobiliare cinese, è da tempo sotto osservazione, perché un suo eventuale fallimento potrebbe infliggere un duro colpo all’economia cinese. Evergrande ha evitato varie volte il default, effettuando pagamenti di interessi all’ultimo minuto agli obbligazionisti, e ora sta cercando di liberarsi da alcune attività per puntellare i conti. A metà novembre, il presidente Hui Ka Yan aveva venduto 1,1 miliardi di dollari di azioni, tagliando di netto la sua partecipazione, allo scopo di finanziare il debito del gruppo.
Da sottolineare che Evergrande non è l’unica compagnia del settore a viaggiare in acque agitate. Stamattina, Sunshine 100, compagnia cinese attiva nel settore del real estate, ha avvertito di non essere “in grado” di rimborsare un prestito. In un comunicato inviato alla Borsa di Hong Kong, Sunshine 100 ha affermato di non poter onorare un rimborso di 170 milioni di dollari (150,6 milioni di euro) e i relativi interessi scaduti il giorno prima.