Non c’è pace per Evergrande, il colosso immobiliare cinese al centro di una crisi che sembra non avere fine. Lunedì le azioni del gruppo sono crollate del 26% alla Borsa di Hong Hong, per poi recuperare fino a -1,61%, pari a 51 centesimi di Hong Kong (8 centesimi di dollari Usa).
I motivi del crollo di Evergrande: arrestati i vertici del Wealth Management
Alla base del tracollo c’è una nota con la quale la polizia di Shenzhen ha annunciato di aver arrestato nel corso del fine settimana alcuni dipendenti della divisione finanziaria Evergrande Wealth Management.
Le autorità non hanno specificato quante persone sono coinvolte né quali siano le accuse a loro carico, ma hanno chiesto di segnalare qualunque notizia utile su possibili frodi.
Nella nota la polizia di Shenzhen fa sapere che le autorità “hanno adottato misure coercitive contro alcuni sospettati, che includono Du e altri appartenenti alla divisione finanziaria di wealth management (Shenzhen) controllata da Evergrande Group”.
Non è chiaro chi sia Du. Potrebbe trattarsi di Du Liang, direttore generale e rappresentante legale della divisione di wealth management di Evergrande.
La società non ha rilasciato alcun commento sull’accaduto.
La crisi di Evergrande
Evergrande è da anni sotto i riflettori. La società è infatti diventata l’emblema della crisi che ha colpito il mercato immobiliare cinese. Il gruppo è entrato in una spirale discendente nel 2020, quando le autorità cinesi ne hanno limitato l’accesso al credito a fronte dell’impennata del debito della società (era stimato a 328 miliardi di dollari a fine giugno) a causa della quale è tuttora in corso un pesante piano di ristrutturazione.
Dalla fine del 2021 diverse società del settore in Cina sono andate in default, scuotendo i mercati globali preoccupati dalla possibilità di contagio.