Al via oggi una nuova pratica per combattere l’evasione fiscale. Banche e società finanziarie inizieranno a trasmettere all’Agenzia delle entrate identificativi e movimenti di tutti i rapporti finanziari intrattenuti con i contribuenti italiani. Si formerà così una nuova banca dati, che sarà operativa da fine ottobre.
In particolare, saranno forniti i numeri sulle consistenze ed i movimenti registrati nel 2011 in tutti i rapporti bancari e finanziari intrattenuti dagli operatori con i clienti su conti correnti, conti deposito, depositi a risparmio, gestioni patrimoniali, fondi comuni, derivati, garanzie, fondi pensione, carte di credito, acquisto o vendita di oro e preziosi e cassette di sicurezza. Entro il 31 ottobre dovranno essere comunicati tutti i dati del 2011, entro la fine di marzo 2014 quelli del 2012 ed entro l’ottobre 2014 quelli del 2013.
Il Garante della Privacy ha preteso che l’intero processo garantisca la massima tutela della riservatezza: banche e intermediari dovranno affidare la trasmissione dei dati a funzionari responsabili del trattamento dei dati personali. Quanto ai conti “scudati”, l’Agenzia delle Entrate dovrebbe diramare una circolare specifica: le leggi sul rientro in Italia dei capitali prevedevano l’anonimato, per questo le banche potrebbero limitarsi a indicarne solo l’esistenza.
Finora gli ispettori del fisco potevano accedere ai dati dei conti bancari solo se prima avevano avviato un accertamento formale sulla base di sospetti fondati. A partire da ottobre invece il rapporto s’invertirà: l’accertamento potrà scattare proprio sulla base dei nuovi dati sui conti correnti.
L’Agenzia delle Entrate partirà da questi numeri per predisporre “specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione”. Gli ispettori non potranno comunque usare la banca dati in modo indiscriminato per verificare i dati dei singoli cittadini a prescindere dalla procedura formale di accertamento.